"La dittatura è caduta" e ora l'Ucraina "vede il sole e il cielo", ma non è finita: "rimanete in piazza, fino alla fine". La 'Giovanna D'Arco' di Kiev, come ama definirsi Iulia Timoshenko, ha sparato subito una bordata contro l'antico nemico Viktor Ianukovich, 'fuggito' da Kiev e destituito di fatto dal Parlamento ucraino. E la Rada ha prima 'ordinato' la sua liberazione, poi nominato i suoi sodali nei posti chiave del governo e del Paese, dalla presidenza del Parlamento di Kiev, guidato ora dal braccio destro della pasionaria ucraina, Oleksandr Turcinov, che ha assunto anche i poteri di premier ad interim, passando per il ministro dell'Interno, Arsen Avakov. Le elezioni presidenziali sono state indette per il 25 maggio, e Iulia, non appena liberata dall'ospedale di Kharkiv dove era agli arresti, ha già fatto sapere che lei si candiderà.
La sua liberazione era nell'aria, dopo che ieri la Rada aveva emendato il codice penale e al codice di procedura penale che depenalizzando il reato di abuso d'ufficio per il quale la Timoshenko fu condannata a sette anni di reclusione nell'ottobre del 2011 in un processo che molti osservatori ritengono di matrice politica. Dopo il voto, i deputati dell'opposizione hanno urlato "Iulia libera! Iulia libera!". "La dittatura è caduta. E non è caduta non grazie ai politici e ai diplomatici, ma grazie a coloro che sono scesi in strada riuscendo a proteggere le loro famiglie e il loro Paese", ha tuonato la Timoshenko appena libera. "Ora - ha aggiunto - dobbiamo fare di tutto per assicurare che i manifestanti non siano morti invano". Arrivata a Kiev ha deposto dei fiori per onorare i morti di Kiev che considera "i miei eroi". Poi l'accoglienza trionfale di piazza Indipendenza, con l'ex premier che su una sedia a rotelle e in lacrime ha gridato "Ucraina libera!". "Gli eroi non muoiono mai, saranno sempre la nostra ispirazione", ha aggiunto: "Questa è la vostra vittoria, avete rimosso il cancro del Paese". E' c'è da prenderla sul serio, questo è solo l'inizio di una battaglia dai contorni oscuri, con il gigante russo che non ha ancora fatto sentire la sua voce