E' una scia lunga quarant'anni o poco meno quella dell'integralismo che insanguina la Francia. Dagli anni Ottanta, con il pericolo pubblico numero 1, il terrorista Carlos, agli attentati del fondamentalismo algerino a metà anni Novanta, poi la strage di Tolosa nel 2012 e oggi Charlie Hebdo.
Ha cambiato spesso accenti questa offensiva, passando dall'antisemitismo alla vendetta antifrancese per la guerra d'Algeria, dalla militanza nella jihad alla reazione agli atteggiamenti laici e anticlericali spesso assunti dalla Francia, dalla legge contro il velo islamico alle vignette di Charb, ucciso oggi nella redazione che dirigeva. Era il 1978 quando dei terroristi palestinesi aprirono il fuoco all'aeroporto contro un gruppo di passeggeri in partenza per Tel Aviv, 8 morti il bilancio. Due anni dopo, bomba alla sinagoga della rue Copernic, a Parigi, 4 morti e 20 feriti: era l'inizio dell'epopea di Ilich Ramireza Sanchez, detto Carlos, che due anni dopo mette una bomba sul treno Tolosa-Parigi per vendicarsi dell'arresto di due suoi uomini.
Pochi mesi dopo, un commando di cinque persone scatena un inferno di fuoco contro Goldenberg, ristorante in pieno Marais, il cuore del vecchio quartiere ebraico: 6 morti e 22 feriti, sotto accusa Abu Nidal. Ancora Carlos sotto accusa nel 1983 per i due morti e 34 feriti alla stazione di Marsiglia mentre tre anni dopo passa all'azione il gruppo terrorista filo iraniano di Fouad Ali Saleh con una serie di attentati a Parigi. E' poi la volta del GIA, il gruppo islamico armato algerino, che insanguina la Francia nel 1995 agli ordini di uno dei suoi capi, Khaled Kelkal: si comincia con la bomba alla stazione del metro RER di Saint-Michel, nel cuore del quartiere latino, che fa 8 morti e 119 feriti, al quale seguono altre nove azioni, che lasciano sul terreno 8 morti e oltre 200 feriti. La modalità operativa diventa tristemente famosa nel mondo per la sua caratteristica artigianale: bombole di gas imbottite di esplosivo e riempite di chiodi, che rendono l'ordigno ancora più letale. Il 3 dicembre 1986 la serie viene chiusa dall'attentato alla stazione metro parigina di Port-Royal, che fa 4 morti e 91 feriti. Nel marzo 2012, esplode la follia omicida e sanguinaria di Mohamed Merah, 23 anni, abitante della periferia di Tolosa, rientrato da soggiorni di addestramento nei campi dei terroristi in Pakistan. Uccide uno dopo l'altro tre militari, poi - sempre autoriprendendosi in video che diffonde su Internet - passa all'azione contro una scuola ebraica: tre bambini e un insegnante cadono sotto i suoi colpi nel cortile dell'istituto.