" Datemi ancora fiducia per cambiare la Grecia e l'Europa: un Alexis Tsipras che ha sfoderato la grinta dei suoi giorni migliori ha cercato dal palco di piazza Syntagma di convincere i molti indecisi e disillusi - considerati essenziali per vincere - a dare nuovamente fiducia al suo partito, che dopo giorni in sostanziale parità nei sondaggi con i conservatori di Nea Dimokratia sembra aumentare il vantaggio nei rilevamenti. "Cambiamo la Grecia dei prossimi anni. Tracciamo una linea che metta fine alla corruzione del passato. Il governo di sinistra non è stata una breve parentesi", ha attaccato. Tsipras ha rivendicato la lotta del suo governo contro i rappresentanti del vecchio sistema e quanto fatto nella dura trattativa a Bruxelles a luglio: "Pensavano di spingerci verso la Grexit. Si sbagliavano". E poi ha messo in prospettiva la battaglia di Syriza in un contesto europeo: "Insieme ai partiti di sinistra di Spagna, Portogallo, Gran Bretagna ed Irlanda combatteremo i conservatori, il partito di Merkel e Meimarakis, per far vincere l'Europa progressista". Poi un accenno alla vicenda dell'immigrazione, con orgoglio: "Voglio ricordare che l'Europa dei poveri, in piena crisi, ha accolto migliaia di profughi a Lesbos e Kos". Gli ultimissimi rilevamenti lo danno dunque in vantaggio, ma questo resta un voto con un vincitore incerto. Tuttavia, chiunque vincerà, non potrà far molto altro che applicare l'imponente programma economico che vale un prestito di 86 miliardi di euro in tre anni. Gli ultimi sondaggi prima del silenzio elettorale di domani comunque sono un segnale che molti starebbero decidendo all'ultimo momento di votare per il partito di Tsipras. Secondo l'università di Salonicco, per Skai Tv, Syriza sarebbe al 31% contro il 28 di Nd. Gpo per Mega tv mette il partito di sinistra al 28,5 contro il 26 dei conservatori. Ma anche se i risultati saranno vicini a questi numeri, gli osservatori prevedono un governo di coalizione dopo il voto. I creditori internazionali di Atene auspicano una coalizione molto ampia, e questa è la linea di Vangelis Meimarakis, leader di Nd. Tsipras ha costantemente respinto questa proposta, aprendo al massimo a una 'coalizione progressista' ancora non ben definita. Accanto a lui a Piazza Syntagma anche Pablo Iglesias, leader degli spagnoli di Podemos, mentre hanno portato il loro sostegno all'ex premier ellenico anche il tedesco Gregkor Gizi (Die Linke) e il segretario del Partito comunista francese Pierre Laurent. Il leader spagnolo, sottolineando l'importanza che Syriza vinca, ha detto prima del comizio che "in Europa soffia un vento che va in direzione di un cambiamento democratico". "Podemos e Syriza possono portare il cambiamento in Europa. Hasta la victoria siempre, la storia ci appartiene", ha poi incalzato dal palco, tra gli applausi. Al di là della retorica, in un'intervista a Ta Nea, Tsipras ha chiarito che l'obiettivo è la "formazione di un governo progressista di sinistra che rinegozi il debito della Grecia". L'ex premier ha difeso la scelta di dimettersi affermando che "è stato un gesto di responsabilità politica e morale. Dopo la fine del negoziato, era una necessità democratica dare alla gente la possibilità di giudicare il risultato. Syriza ha negoziato mentre era in corso una guerra economica e politica". Parlando poi alla tv Ant1, Tsipras ha sottolineato: "Il nostro fine è avere una maggioranza che governi. Ma anche se non avremo quella maggioranza alla fine del primo giro di consultazioni avremo un governo. Potrà essere un governo conservatore o uno progressista, questa è la differenza".