"Ciò che abbiamo visto dall'altro lato del Brennero è assimilabile ad un puro esercizio di propaganda come ha detto anche il ministro degli esteri tedesco. E' un' operazione pericolosa perché gioca con la paura e quando si gioca con la paura si rischia di rinforzare chi è bravo ad agitare gli spettri del passato". Così il premier Matteo Renzi nel corso del question time alla Camera. "Il Brennero è un simbolo di amicizia e di dialogo e la chiusura è poco più di una provocazione che attiene alla campagna elettorale austriaca". Il premier ha ricordato di aver sollevato la contrarietà dell'Italia con l'Austria e "abbiamo sottoposto in sede Ue che ove ci fossero elementi concreti aspettiamo un'iniziativa Ue e visto che il tempo della propaganda non è infinito auspichiamo che l'Austria accetti l'approccio del Migration Compact che la commissione Ue ha accettato e rilanciato". Intanto Renzi risponde su Facebook, in #mettorisponde: segui la diretta
Vienna insiste sui controlli se aumenta il flusso - Il Ministero degli Interni austriaco ha ribadito di voler comunque provvedere a istituire controlli al confine del Brennero nel caso di un incremento del flusso migratorio. La Commissione europea precedentemente aveva proposto di estendere i controlli ai confini con l'Ungheria e la Slovenia, ma non al Brennero. Per l'Austria questa presa di posizione non impedirebbe eventuali controlli, qualora la situazione cambiasse, fa sapere l'agenzia Apa. Vienna pertanto vede le decisioni di Bruxelles come "una conferma dei provvedimenti presi sino ad ora e come possibilità di proseguire nei propri intendimenti", lo ha detto all'Apa il portavoce del Ministero degli Interni austriaco Karl-Heinz Grundböck. Nel contempo queste decisioni "non vengono viste come impedimento di attuare ulteriori provvedimenti, qualora la situazione cambiasse". La Commissione Ue, consultata in merito, ha ribadito che eventuali controlli andrebbero comunque comunicati ai sensi dell'accordo di Schengen e che verrebbero poi analizzati in merito alla loro necessità e proporzionalità
Ue propone estensione dei controlli per 5 dei Paesi Schengen - La Commissione Ue presenta una raccomandazione al Consiglio Ue, sulla base di un articolo del Codice Schengen mai usato prima per permettere a Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia di estendere i controlli temporanei alle frontiere interne fino ad un massimo di sei mesi, ma solo per confini specifici. L'iniziativa è strettamente legata alle carenze persistenti nella gestione greca delle frontiere esterne. Tra i confini che saranno oggetto dei 'check' non c'è il Brennero. La Commissione raccomanda a Consiglio e Parlamento Ue la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi nell'area Schengen. Per lo Stato che temporaneamente non prende parte ai ricollocamenti è previsto un contributo di solidarietà di 250mila euro, per ciascun richiedente asilo che non viene accolto. E' parte della proposta di riforma del regolamento di Dublino presentata dal vicepresidente vicario della Commissione Ue Frans Timmermans e dal commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos.
Quattro paesi Europa est contestano multe - Quattro paesi dell'Europa dell'est contestano il sistema delle multe previsto dalla Commissione Ue contro gli stati che si rifiutano di accettare la propria quota di migranti. I quattro paesi sono: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia. Per il ministro degli esteri ceco Lubomir Zaoralek la proposta di Bruxelles è "una spiacevole sorpresa". La proposta della Commissione Ue di riforma del regolamento di Dublino - presentata oggi a Bruxelles - prevede per lo Stato che temporaneamente non prende parte ai ricollocamenti un contributo di solidarietà di 250mila euro, per ciascun richiedente asilo che non viene accolto. Il ministro dell'interno polacco Witold Waszczykowski si chiede se si tratti di "una proposta seria", mentre il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto dichiara che si tratta di "un ricatto inaccettabile". Il vice ministro degli esteri slovacco Lukas Parizek ribadisce che il suo paese accetterà rifugiati solo su base volontaria. Gli esponenti dei quattro paesi - riuniti in un format chiamato Visegrad - hanno espresso la loro opinione negativa in un incontro stampa oggi a Praga.
Londra cambia idea, accoglierà bimbi Siria da Ue - Il governo britannico cede alle pressioni e ha deciso di accogliere dei bambini siriani non accompagnati che sono arrivati in Europa. Lo annuncia l'ufficio del premier David Cameron, precisando che avranno diritto ad andare in Gran Bretagna i minori che sono stati registrati in Grecia, Italia o Francia prima del 20 marzo, ma senza definire il numero dei bambini che saranno accolti. La Gran Bretagna aveva già accettato di accogliere oltre 3000 rifugiati minorenni provenienti dai campi profughi del Medio Oriente entro 2020, così come 20 mila siriani. Ma aveva escluso quelli già entrati in Europa, dichiarando che accettarli avrebbe incoraggiato altri a compiere il pericoloso viaggio. Oggi un'associazione, che custodisce appunto la memoria dei rifugiati ebrei bambini che a fine anni '30 furono salvati grazie all'operazione di soccorso 'Kindertransport' arrivando a Londra, ha scritto a Cameron chiedendo di "mostrare compassione" per i piccoli siriani.