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L'Onu conferma, Italia blocchi decreto sicurezza bis

Gli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite "condannano la bozza di decreto proposta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini"

Gli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra confermano, in una nota, la posizione espressa nella lettera inviata all'Italia sul decreto sicurezza bis, invitando il "Governo a bloccarlo". In un comunicato diffuso oggi, gli esperti "condannano la bozza di decreto proposta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini" che prevede "multe per chi soccorre migranti e rifugiati in mare".

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero, ha incaricato il Rappresentante italiano alle "Nazioni Unite a Ginevra, Ambasciatore Cornado, di contattare i firmatari" della lettera inviata all'Italia, "per chiedere elementi più precisi sulle fonti utilizzate". Lo precisa una nota della Farnesina sottolineando che "comunicazioni", come quella ricevuta, "sono lettere in merito ad asserite violazioni dei diritti umani, accadute o in procinto di verificarsi" il cui contenuto "si basa su informazioni ricevute da fonti varie che, talvolta, sono risultate imprecise o inaffidabili".

"Il Ministro Moavero ha incaricato, ieri - si legge nella nota - il Rappresentante Permanente italiano presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ambasciatore Cornado, di contattare i titolari di procedure speciali firmatari della comunicazione rivolta all'Italia, per chiedere elementi più precisi sulle fonti utilizzate, sulla metodologia e la tempistica dei loro lavori e per chiarire alcuni elementi di puntuale riscontro alla loro lettera", si legge nella nota. La lettera è stata inviata nel quadro delle cosiddette "procedure speciali", nome generico che designa i meccanismi ordinari istituiti dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per esaminare, vigilare, consigliare e riferire sulla situazione dei diritti umani nei diversi Stati".

Le procedure speciali - ricorda la nota - possono attivarsi in relazione a singoli Stati specifici oppure a preoccupazioni di natura più ampia e generale; possono implicare visite nei paesi e/o l'invio di comunicazioni agli Stati per sottoporre alla loro attenzione presunte violazioni di diritti umani. "Le 'comunicazioni', come quella ora ricevuta dall'Italia, sono lettere in merito ad asserite violazioni dei diritti umani, accadute o in procinto di verificarsi. Non hanno carattere giudiziario, né investigativo e non prevedono obblighi o sanzioni. Il contenuto delle comunicazioni - prosegue la nota - si basa su informazioni ricevute da fonti varie che, talvolta, sono risultate imprecise o inaffidabili. Le comunicazioni sono redatte dai titolari delle procedure speciali, esperti indipendenti che operano a titolo personale e in autonomia. Le lettere e le eventuali risposte dello Stato destinatario sono pubblicate in rapporti periodici e sul sito internet del Consiglio per i Diritti Umani, affinché siano note all'opinione pubblica. La lettera inviata all'Italia sarà inclusa nel rapporto relativo al periodo dal 1 marzo al 31 maggio 2019". Dal 1 gennaio 2018 - conclude - l'Italia ha ricevuto in totale 8 comunicazioni. Nello stesso periodo sono "numerosi" gli Stati che "hanno ricevuto comunicazioni" come, ad esempio, "gli Stati Uniti che ne hanno ricevute 30, il Regno Unito 16, la Francia 12, la Spagna 7 e la Germania 2".

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