L'ondata di caldo che investe l'Europa ha fatto le prime due vittime in Spagna, dove ieri è morto un 80enne e oggi è deceduto un 17enne. L'anziano, secondo i media internazionali, stava andando dal dentista a Valladolid (nord) quando si è accasciato a terra nel centro della città: per lui non c'e' stato niente da fare. Il 17enne è morto alle 1:25 di stamane a Cordova, in Andalusia (sud). Il giovane stava lavorando in una tenuta di campagna quando è stato colpito da vertigini e si è tuffato nella piscina della tenuta ma è collassato poco dopo.
Francia, battuto record storico con 44,3 gradi - La Francia ha battuto oggi il suo record storico di calura, con 44,3 gradi poco prima delle ore 14 nella cittadina di Carpentras (dipartimento di Vaucluse), nel sud del Paese. Il precedente record, di 44,1 gradi, venne raggiunto nel 2013 nel dipartimento del Gard.
Anche in Italia si sono registrati malori per il caldo. Sono state dodici ore di passione quelle trascorse a Milano sotto la canicola che sta colpendo le regioni del Nord Italia. Ad andare in tilt, infatti, a causa del gran caldo, sono stati sia i pronto soccorso degli ospedali, sia il 118, sia la rete elettrica, sulla quale si sono verificati molti temporanei black-out, come confermato da Areu e dalla Polizia Locale. Sul fronte sanitario l'ondata di malori causati dall'afa ha provocato un intasamento ai pronto soccorso. Di conseguenza le ambulanze, in attesa di consegnare i pazienti, non riuscivano a disimpegnarsi creando così una carenza di mezzi che è stata un problema per quasi tutta la notte e che oggi non si esclude che possa proseguire. Contemporaneamente - ma i due fenomeni sono scollegati se non per la causa a monte, l'afa - a causa del grande uso di condizionatori, la rete elettrica è andata in tilt numerose volte, con piccoli black-out risolti via via dai tecnici al lavoro per tutta la notte.
Il caldo record che ha interessato in questo mese di giugno l'Europa e fa seguito alle ondate di calore che si sono abbattute recentemente sull'Australia, l'India, il Pakistan e alcune regioni del Medio Oriente dimostrano che ''il mondo non può più aspettare progressi graduali contro il cambiamento climatico''. Lo sottolinea l'Onu che invita gli Stati ad attuare ''cambiamenti profondi, trasformazioni sistemiche della società''. Patricia Espinosa, Segretario esecutivo della Convenzione quadro Onu sui cambiamenti climatici ha ricordato che l'Accordo di Parigi del 2015 ha fissato come punto fondamentale il contenimento dell'aumento della temperatura mondiale più possibile vicino ad un grado e mezzo. Per ottenere questo obiettivo è necessario ridurre le emissioni dei gas serra del 45% entro il 2030. In previsione della conferenza sul tema che si terrà a Novembre in Cile l'Onu ha invitato i Paesi a mettere in campo soluzioni e regole solide che regolino il mercato del carbone.