"E' vero che molti erano assenti quando l'Italia ha avuto bisogno di aiuto all'inizio di questa pandemia. Ed è vero, l'Ue ora deve presentare una scusa sentita all'Italia, e lo fa. Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento. C'è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda. Ma ora Ue è il cuore pulsante dell'Ue". Lo ha detto oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo.
"La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen oggi si è scusata con l'Italia, ammettendo che molti Paesi all'inizio della pandemia non sono stati presenti quando abbiamo avuto bisogno di aiuto. Le sue parole rappresentano un importante atto di verità, che fa bene all'Europa e alla nostra comunità". Lo scrive Luigi Di Maio su Fb. "Adesso l'Ue abbia il coraggio di difendere e tutelare tutti i popoli. Serve un'Europa più solidale. In corso c'è una delle trattative più importanti della nostra storia. Difendendo l'Italia, difendiamo anche l'integrità dell'Ue".
Nel suo intervento la Von der Leyen ha inoltre sottolineato che "il bilancio pluriennale europeo sarà la guida della ripresa. Sarà diverso da quanto immaginato. Ne useremo la potenza per fare leva per investimenti massicci che servono per far ripartire la nostra economia ed il mercato interno dopo il coronavirus. Anticiperemo" fondi "con un front loading per partire subito con gli investimenti".
Sul fronte economico "l'Ue ha fatto più in queste ultime quattro settimane, di quanto non abbia fatto nei primi quattro anni dell'ultima crisi", ha proseguito: Ha dato una risposta collettiva, mobilitando oltre "tremila miliardi di euro. Ma sappiamo che dovrà essere fatto molto di più, perché questa è una lunga strada e il mondo di domani sarà molto diverso da quello di ieri".
Ieri (mercoledì) la numero uno della Commissione Ue aveva presentato il documento preparato da Commissione e Consiglio europeo per la ripartenza dopo la paralisi da coronavirus: la presentazione delle linee guida per allentare le restrizioni introdotte a seguito del Covid-19, aveva detto, "non è un segnale per togliere oggi le misure di contenimento, ma per fornire una cornice alle decisioni degli Stati membri. In generale raccomandiamo un approccio graduale. Ogni azione deve essere continuamente monitorata".
"Alcune cose dovrebbero essere chiare in tutta l'Unione europea" sull'utilizzo delle mascherine mediche protettive: "la priorità va agli operatori sanitari. Se poi ci sono altre maschere disponibili, queste possono servire a limitare il contagio del coronavirus, ma è importante che non possono mai essere una sostituzione di altri dispositivi e misure. Possono essere addizionali, complementari, ma mai una sostituzione", ha aggiunto ricordandole raccomandazioni in materia elaborate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) qualche giorno fa. "La stessa cosa vale per le mascherine non mediche che sono fabbricate con vari tessuti. Possono essere considerate nel quadro delle limitazioni elaborate dall'Ecdc", aveva continuato von der Leyen.
La Commissione europea - ha poi annunciato - organizzerà per il 4 maggio una conferenza online dei donatori per finanziare la lotta globale al coronavirus, "proponendo delle soluzioni innovative ed eque". Lo ha annunciato la presidente dell'esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen. "Abbiamo cominciato i preparativi in collaborazione con rinomate organizzazioni come la piattaforma Cepi, Gavi, il Wellcome trust e la Fondazione Gates - ha spiegato la presidente - ovviamente questo avverrà in stretto coordinamento con l'Oms. Spero che i Paesi e le organizzazioni di tutto il mondo risponderanno a questo appello". "Il virus può essere sconfitto solo attraverso il coordinamento e la cooperazione internazionale", ha detto von der Leyen, "per quanto riguarda la parte sanitaria, l'importante è collaborare e migliorare la nostra preparazione alla pandemia. Questo include il modo per accelerare il lavoro sui sistemi diagnostici, sulla cure e sullo sviluppo di un vaccino. Poi, se e quando avremo un vaccino, sulla distribuzione del farmaco in tutto il mondo"