L'attacco con l'uso di arco e frecce che ha provocato cinque morti in Norvegia sembra essere un "atto di terrorismo". Lo hanno detto i servizi di sicurezza che al momento non hanno alzato il livello di allerta nel Paese. "Gli eventi di Kongsberg sembrano essere un atto terroristico, ma le indagini determineranno con maggiore chiarezza quali sono state le motivazioni", si legge in un comunicato dei servizi di sicurezza. Il sospettato dell'attacco si era convertito all'Islam, ha affermato la polizia norvegese durante una conferenza stampa nella quale ha anche detto di essere stata in contatto con il sospettato per timori di radicalizzazione.
Sono quattro donne e un uomo, tra i 50 e i 70 anni, le vittime della strage compiuta a Kongsberg. Lo rivelano i media locali, precisando che i feriti non sono due ma tre. Uno di loro si era recato da solo al pronto soccorso di Drammen ed è stato già dimesso. L'uomo ucciso sarebbe un agente in borghese, colpito alla schiena. In ogni caso, a quanto si apprende, le vittime sarebbero state colpite in modo del tutto casuale. Brathen sarebbe prima entrato in un negozio spaventando il personale e i clienti ma senza ferire nessuno, poi avrebbe fatto irruzione in una serie di abitazioni private uccidendo a caso, non si sa ancora se con arco e frecce o usando anche altre armi. Di certo aveva con sé anche un coltello. Si attendono per questo i risultati delle autopsie. Le vittime sono state trovate parte in strada e parte all'interno delle abitazioni
L'autore dell'attacco è Espen Andersen Brathen, danese di 37 anni. Secondo alcuni media norvegesi, nel 2012 aveva minacciato di uccidere un suo parente e per questo aveva ricevuto un ordine restrittivo. Lo stesso anno era stato condannato per furto con scasso e acquisto di hashish.
Alcuni media norvegesi riferiscono di un video postato in rete nel 2017 dal killer di Kongsberg, Espen Andersen Brathen, in cui dichiara, con toni epici e deliranti, di essere musulmano. "Sono un messaggero. Sono venuto con un avvertimento: è davvero questo che vuoi? E per tutti coloro che vogliono essere in pace con se stessi, è giunto il momento. Testimonio che sono un musulmano", affermava. "Già in passato, nel 2020, lo avevamo individuato sulla rete e lo seguivamo per timore di una radicalizzazione", ha detto il funzionario di polizia Ole Bredrup Saeverud. Secondo il legale di Brathen, l'uomo "sta collaborando con la polizia".
Il killer di Kongsberg sarà sottoposto, forse già oggi, a una perizia psichiatrica - ha riferito un pubblico ministero - e subito dopo un giudice dovrebbe pronunciarsi sui termini della sua custodia. Vari media locali riferiscono testimonianze di vicini e conoscenti che avrebbero segnalato già in passato il timore che l'uomo, psichicamente instabile e convertito all'Islam radicale, potesse passare dalle parole ai fatti. Tra gli altri un suo amico d'infanzia che, intervistato dalla tv Nrk, ha detto di avere visto su Facebook un messaggio allarmante nel 2017 e di averlo segnalato alla polizia ritenendolo malato e bisognoso di aiuto. Un altro conoscente ha detto a Nrk di ritenere che la sua conversione all'Islam abbia poco a che fare con il caso. "Si tratta di una persona che è gravemente malata di mente fin dall'adolescenza, cosa che ha molto pesato anche sulle persone a lui vicine". Qualcuno punta il dito contro la scarsa considerazione delle segnalazioni, sia da parte dei servizi psichiatrici che della polizia che - afferma un amico - avrebbe detto di avere la situazione sotto controllo. Un vicino, che ha chiesto l'anonimato, ha descritto il sospettato come una persona sola e sfuggente. "Non sorrideva mai, ti fissava e basta".
"Ci sono stati timori legati alla radicalizzazione", ha detto ai giornalisti il funzionario di polizia norvegese Ole Bredrup Saeverud, aggiungendo che la polizia aveva seguito il sospettato nel 2020. Ma "non c'erano state segnalazioni su di lui nel 2021", ha spiegato. L'attentatore risiede a Kongsberg, una cittadina di 25.000 abitanti a circa 80 chilometri a ovest di Oslo. Di nazionalità danese, ha usato arco e frecce per colpire le sue vittime, anche se la polizia ha menzionato anche altre armi. "Stiamo indagando per confermare che abbia agito da solo, non abbiamo informazioni diverse, ma stiamo continuando le indagini per essere completamente sicuri", ha aggiunto Bredrup Saeverud.
A Kongsberg sono stati inviati rinforzi da tutto il Paese e agli agenti sono state fornite armi che abitualmente non indossano. E' ancora viva in Norvegia la paura per gli attentati di estrema destra che hanno in passato insanguinato il Paese e il modus operandi ha subito fatto pensare ai prodromi della strage di Utoya in cui Anders Behring Breivik uccise 77 persone. Poco prima aveva fatto esplodere una bomba vicino alla sede del governo a Oslo.
L'aggressore di ieri sera aveva anche altre armi, tra cui un coltello, e aveva annunciato le sue intenzioni su un suo canale Youtube con immagini esplicite rimbalzate ora sui social, con foto che lo ritraevano, un giovane uomo sulla trentina, che si allenava al tiro con l'arco. In rete è circolato anche un nome, che la polizia non ha confermato, Rainer Winklarson. L'attacco è avvenuto poco prima delle 18:30 nel centro di Kongsberg, e in breve tempo sul posto sono arrivate decine di veicoli di emergenza, tra cui ambulanze, auto della polizia che ha iniziato a pattugliare la zona anche dall'alto, con gli elicotteri, mentre le autorità hanno chiesto ai residenti di rimanere in casa. La polizia ha fatto sapere che "ci sono state diverse scene del crimine": secondo alcune informazioni, un supermercato vicino a una zona residenziale e un dormitorio per studenti. Diversi quartieri vicini alla zona dell'attacco sono stati quindi isolati con transenne. La Norvegia è stata pesantemente scossa dieci anni fa, il 22 luglio 2011, quando un estremista di destra, Anders Behring Breivik ha compiuto una strage di ragazzi nel corso di una manifestazione della gioventù laburista sull'isola di Utoya e facendo esplodere, poco prima una bomba vicino alla sede del governo a Oslo. Il terribile bilancio fu di 77 morti.