Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è espresso a favore del proseguimento dei colloqui sull'invio di caccia occidentali all'Ucraina. Secondo quanto riporta Dpa, Stoltenberg ha detto che bisogna continuare a discutere dell'invio degli aerei da parte di alleati. Il segretario ha parlato a margine del gruppo di contatto di sostegno dell'Ucraina di Ramstein. Durante l'incontro di giovedì con Volodymyr Zelensky, dice Stoltenberg, il presidente ucraino ha affermato che l'Ucraina ha bisogno di più armi, tra cui anche caccia e sistemi di difesa aerea.
Secondo Stoltenberg, tutti i membri dell'Alleanza sono d'accordo con "l'adesione dell'Ucraina". Tuttavia, il focus attuale è un altro: "La cosa più importante ora è che l'Ucraina vinca", ha detto Stoltenberg a margine della riunione del gruppo di contatto di Ramstein, "perché se l'Ucraina non si afferma come nazione sovrana e indipendente in Europa, allora non ha senso discutere di adesione". Le due dichiarazioni del segretario sono riportate da Spiegel e da Dpa. Per Stoltenberg il focus principale dev'essere ora il sostegno militare all'Ucraina. Come scrive Dpa, il segretario generale ha così di nuovo indirettamente escluso l'ingresso di Kiev nell'alleanza durante l'attuale guerra.
"L'Ucraina ha bisogno di munizioni e ha bisogno della nostra protezione soprattutto per difendere le sue infrastrutture". Lo ha detto il segretario della Difesa degli Usa Lloyd Austin, aprendo il gruppo contatto sull'Ucraina a Ramstein, in Germania.
"La porta è un po' aperta, ma questo non è il momento di decidere" sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Lo ha detto il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, parlando a Zdf. "Prima di tutto dobbiamo respingere questo conflitto, questo attacco, e poi nella nuova era, questo passo deve essere soppesato con attenzione", ha detto Pistorius, secondo cui bisogna decidere "con mente fredda e cuore caldo, non viceversa".
Attacco su Kiev
"Dopo una pausa di 25 giorni, la capitale dell'Ucraina ha subito un altro attacco aereo da parte del nemico". Lo scrive su Telegram il capo dell'amministrazione militare di Kiev, Serhiy Popko, dopo che l'allarme aereo è risuonato nella notte sulla città e in altre regioni ucraine. "Secondo le prime informazioni, l'aggressore moscovita ha probabilmente utilizzato un nuovo lotto di droni iraniani Shahed. Durante l'avvicinamento alla capitale, sono stati rilevati e abbattuti circa 8 bersagli nemici" e "non ci sono vittime o danni" nella capitale, ha sottolineato.
Bomba russa su Belgorod
Intanto è salito a tre il bilancio dei feriti per la bomba sganciata accidentalmente ieri sera sulla città russa di Belgorod da un cacciabombardiere Su-34 di Mosca. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione al confine con l'Ucraina, Vyacheslav Gladkov, citato dalla Tass, che in un primo momento aveva parlato di due feriti. L'ordigno ha causato danni e un cratere largo 20 metri, ha reso noto lo stesso Gladkov.
"Nella notte a Belgorod, il cane si è morso la coda: perseguendo la distruzione dell'Ucraina, la Russia potrebbe autodistruggersi", ha scritto su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, dopo il bombardamento accidentale russo ieri sera nella città al confine con l'Ucraina. "Non si può consentire che le forze unite di ucraini e alleati, con tecnologie avanzate e standard Nato, perdano contro l'inutile esercito sovietico corrotto", ha aggiunto.
Medvedev su Londra
L'ex presidente russo Dmitry Medvedev scrive su Telegram: "La Gran Bretagna era, è e sarà il nostro eterno nemico. In ogni caso, fino a quando la loro sfacciata e disgustosamente umida isola non si inabisserà nelle profondità del mare dall'onda creata dagli ultimi sistemi d'arma russi".