(ANSAmed) - ZAGABRIA, 23 MAG - "Il primo decennio della
Croazia nell'Unione Europea non è stato un successo, ma neanche
un fallimento" e "io mi adopererò personalmente contro la
trasformazione dell'Unione in una federazione". Lo ha detto oggi
il presidente della Croazia, Zoran Milanović, il cui Paese
segnerà il primo luglio prossimo i primi dieci anni nell'Ue,
rafforzati da quest'anno anche con l'adesione all'eurozona e
all'area Schengen.
Milanović ha aggiunto di essere contro "qualsiasi idea di uno
Stato federale perché non voglio un nuovo centro di potere
esterno". "I finanziamenti che arrivano dall'Ue sono così esigui
- ha spiegato - che non puoi davvero farci molto, tranne i
centri di innovazione, qualche ponte, una caserma dei pompieri,
tutte cose che vedo fuori Zagabria ogni settimana, e questo in
fin dei conti è un bene".
Il presidente croato ha criticato l'Ue dicendo che le sue
istituzioni "mostrano una cronica mancanza di democrazia e
responsabilità" e ha chiamato in causa il capo della diplomazia
europea, Josep Borrell. "Borrell è coinvolto in talmente tanti
scandali - ha detto - che non potrebbe essere ministro in un mio
governo, come neanche (la presidente della Commissione europea)
Ursula von der Leyen".
"La Croazia è stata per troppo tempo nell'anticamera dell'Ue,
ma non quanto i Paesi dei Balcani occidentali", ha detto il
presidente croato, definendo questa politica di Bruxelles "una
forma di abuso e irresponsabilità" nei confronti di questi
Paesi.
Milanović ha anche fatto riferimento alla visita il mese
scorso del presidente francese Emmanuel Macron a Pechino, che
avrebbe irritato alcuni alleati occidentali, in primo luogo
Washington. Milanović ritiene invece che Macron avesse ragione
quando ha parlato di una maggiore autonomia dell'Ue. "Al momento
considero Macron il leader europeo più calibrato, più
ragionevole e più potente", ha concluso. (ANSAmed).