(ANSA) - LONDRA, 29 MAG - Suscita consensi, ma anche critiche
e allarme l'intenzione attribuita dai media al premier
conservatore britannico Rishi Sunak d'imporre un tetto
temporaneo ai prezzi dei prodotti alimentari vitali di base per
frenarne l'impennata: ribadita dall'ultimo dato mensile censito,
fino a picchi record vicini al 20%, in controtendenza sui primi
segnali di riduzione dell'inflazione complessiva nel Regno
Unito.
La misura, preannunciata ieri dal Telegraph, giornale
filo-Tory, sulla base d'indiscrezioni raccolte da fonti interne
al governo, mirerebbe sulla carta a ridurre l'impatto del
carovita sulla generalità della famiglie; e in particolare sulle
fasce sociali più svantaggiate. Ma ha scatenato sulle prime
pagine di oggi la reazione dei vertici delle maggiori catene di
grande distribuzione dell'isola, secondo i quali un eventuale
intervento d'autorità sui prezzi finirebbe per riproporre in
effetti lo spettro della penuria sugli scaffali di diversi
prodotti: come già capitato diffusamente nei mesi scorsi in
molti supermercati, in particolare su verdure e frutta
d'importazione, in conseguenze sia del maltempo sia dei
contraccolpi dell'entrata in vigore di ostacoli burocratici
doganali legati al post Brexit.
Malumori sono emersi pure nell'ala più liberale dello stesso
Partito conservatore e persino fra esponenti di primo piano
dell'esecutivo come il ministro della Sanità, Steve Barclay.
Dichiaratosi apertamente scettico su ipotesi di regime
controllato dei prezzi e favorevole, piuttosto, a intensificare
"il dialogo" già avviato con la grande distribuzione per indurla
ad ampliare gli sconti o il parziale congelamento degli aumenti
che alcune catene hanno "volontariamente" introdotto negli
ultimi giorni, per ora su singole merci. (ANSA).