Il presidente russo Vladimir Putin ha approvato il decreto che aggiorna la dottrina nucleare della Russia.
La Russia potrà dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell'Ucraina con l'uso di missili forniti da Paesi occidentali. Lo riferisce la Tass. "Sì, è menzionato", ha risposto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti su un aspetto della nuova dottrina nucleare che considera minacce alla sovranità nazionale anche attacchi da Paesi non nucleari ma con il sostegno di Paesi nucleari. E che quindi consentono una rappresaglia nucleare.
La Russia potrà usare armi nucleari come "estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese" se essa sarà minacciata da un attacco nucleare o con armi convenzionali. Lo prevede la nuova dottrina nucleare promulgata oggi dal presidente Vladimir Putin. La decisione sul loro impiego spetta al presidente.
Un attacco russo la scorsa notte ha ucciso almeno 7 persone, fra cui anche un bambino, nella regione di Sumy, dove è stato colpito un dormitorio scolastico nel nord-est dell'Ucraina, che in questi ultimi giorni è oggetto di un ritmo crescente di attacchi nemici: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
"Questa notte un drone ha colpito Hlukhiv, distruggendo un dormitorio di istituzioni educative locali. A quanto ne sappiamo ora, sette persone, fra cui un bambino, hanno tragicamente perso la vita in quell'attacco", ha detto Zelensky, aggiungendo che diverse persone potrebbero ancora trovarsi sotto le macerie.
"Ogni giorno chiediamo al mondo determinazione e forza sufficiente affinché l'Ucraina possa bloccare questi attacchi contro il nostro popolo. Ogni nuovo attacco da parte della Russia non fa altro che confermare le vere intenzioni di Putin. Vuole che la guerra continui. I discorsi sulla pace non gli interessano. Dobbiamo costringere la Russia a una pace giusta con la forza". Così il presidente ucraino, Voldymyr Zelensky, su Telegram per i mille giorni di guerra in Ucraina.
Nel millesimo giorno di guerra contro l'invasione russa, l'Ucraina dichiara che continuerà a resistere. "L'Ucraina non si sottometterà mai agli occupanti e i militari russi saranno punti per aver violato le leggi internazionali", ha dichiarato il ministero degli Esteri di Kiev in una nota ufficiale.
Il comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, sottolinea che da mille giorni è in corso una battaglia estremamente difficile e feroce per il futuro dell'Ucraina.Come riportato da Ukrinform, lo si legge sulla pagina Facebook del comandante in capo. "1.000 giorni di guerra su vasta scala. 1.000 giorni di battaglia estremamente difficile e feroce per la nostra esistenza. Per il futuro dell'Ucraina e di ciascuno di noi. 1.000 giorni in cui le forze armate ucraine affrontano il nemico su un fronte che si estende per oltre 1.000 chilometri ", ha detto Sirskyi. Secondo il generale, "nelle trincee ghiacciate della regione di Donetsk e nelle steppe infuocate della regione di Kherson, sotto le granate, la grandine e il fuoco della contraerea, stiamo lottando per il diritto alla vita. Noi e i nostri figli". "1000 giorni di vittorie e sconfitte. 1000 giorni di distruzione del nemico. Centinaia di migliaia di invasori non profaneranno più la nostra terra, decine di migliaia di equipaggiamenti nemici non distruggeranno mai le nostre case", ha sottolineato. Come dichiarò il comandante in capo, "ogni notte oscura, anche se ce ne sono mille, finisce sempre con un'alba. E un giorno sarà l'alba della nostra Vittoria". Syrskyi ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che lottano e aiutano. "Memoria eterna per tutti coloro che sono morti in questa guerra", ha sottolineato il generale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA