(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Il livello dell'acqua dei fiumi Tigri
ed Eufrate in Iraq - le cui sorgenti hanno origine in Turchia -
è sceso del 30% negli ultimi giorni. L'allarme, scrive il
giornale emiratino The National, è stato lanciato dal ministero
iracheno delle Risorse idriche.
Baghdad accusa da tempo la Turchia di trattenere l'acqua in
una rete di dighe giganti, costruite tra gli anni '70 e oggi. Da
allora, i flussi di entrambi i fiumi sono diminuiti di circa il
40%, tagliando fuori una percentuale significativa dell'acqua
dolce irachena, sebbene anche il cambiamento climatico ha inciso
sull'abbassamento dei livelli d'acqua.
Una delle più grandi dighe sul Tigri, la diga di Ilisu, può
contenere più di 10 miliardi di metri cubi d'acqua, mentre il
fiume ha un flusso annuale di circa 27 miliardi di metri cubi,
anche se questo varia drasticamente nein periodi di siccità.
Sull'Eufrate, la diga turca Ataturk ha una capacità ancora
maggiore, pari a 27 miliardi di metri cubi, che si avvicina al
volume del flusso annuale del fiume.
La Turchia rilascia l'acqua attraverso entrambe le dighe,
alimentando le centrali idroelettriche, e sostiene che le dighe
sono importanti per preservare e regolare l'approvvigionamento
idrico dell'Iraq, la cui maggior parte proviene dai due grandi
fiumi.
Ma alcuni sottolineano il forte calo dei flussi d'acqua da
entrambi i fiumi nel corso dei decenni. Ankara sostiene inoltre
che le infrastrutture idriche irachene, ormai fatiscenti, e gli
sprechi nell'irrigazione per l'agricoltura causano inutili
perdite d'acqua, cosa che il governo iracheno ha ammesso, pur
sottolineando che l'Iraq si sta riprendendo da decenni di
conflitto. (ANSA).