La Casa Bianca ha invitato tutte le parti a "ridurre la tensione" dopo che gli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza hanno sollevato timori di una nuova spirale di violenza. "Chiediamo a tutte le parti una de-escalation", ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, aggiungendo tuttavia che Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi missilistici.
Israele ha colpito di nuovo a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui un velivolo ha centrato un'auto sulla quale "una squadra terroristica portava missili anti tank a Khan Younis nel sud della Striscia". I media locali riferiscono di 2 morti ma al momento non c'è conferma in Israele.
E' salito a 13 morti, tra cui quattro donne e quattro bambini, il bilancio degli attacchi aerei israeliani di questa notte sulla Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità della Striscia, citato dalla agenzia Wafa. Negli attacchi, secondo la stessa fonte, ci sono stati anche almeno 20 feriti. "L'Unione europea è seriamente preoccupata per l'escalation a Gaza a seguito dei raid aerei israeliani di oggi. L'Ue deplora profondamente la perdita di vite civili, compresi i bambini, e chiede il rispetto del diritto internazionale umanitario. Le vite civili devono essere protette in ogni circostanza". E' quanto riferisce in una nota il portavoce dell'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell. "Esortiamo tutte le parti a esercitare la massima moderazione, promuovere la calma e lavorare per un orizzonte politico e una stabilità regionale in linea con gli impegni delle dichiarazioni di Aqaba e Sharm el Sheikh", aggiunge.
"Abbiamo cominciato la scorsa notte l'operazione 'Scudo e freccia'. Abbiamo eliminato 3 esponenti di alto grado della Jihad islamica a Gaza". Lo ha detto in un video messaggio trasmesso in tv il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Quegli arci assassini - ha spiegato - erano responsabili di lanci di razzi da Gaza verso Israele e dell'istigazione al terrorismo in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr) contro i nostri civili". "Siamo nel pieno di una campagna e siamo pronti ad ogni sviluppo. Chi ci colpisce - ha concluso - lo colpiamo a nostra volta con una forza maggiore".
Israele minaccia di uccidere i leader di Hamas a Gaza se l'organizzazione dovesse attaccare lo Stato ebraico. L'avvertimento è giunto dal ministro dell'Energia Israel Katz, un dirigente del Likud che fa parte del Gabinetto di sicurezza. Commentando alla tv Canale 12 la possibilità che la Jihad islamica vendichi la morte di tre dei suoi dirigenti, Katz ha detto: "Se Hamas interverrà nei combattimenti, elimineremo Yihia Sinwar e Mohammed Deif", quest'ultimo comandante del braccio armato di Hamas che da anni vive in clandestinità.
L'esercito israeliano da parte sua ha annunciato di aver effettuato operazioni mirate contro tre comandanti delle Brigate al-Quds, il braccio armato del movimento islamista palestinese che Israele considera "terrorista". La Jihad islamica ha confermato in un comunicato la morte di tre funzionari che ha identificato come Jihad Ghannam, segretario del Consiglio militare delle Brigate Al-Quds, Khalil Al-Bahtini, membro dello stesso consiglio e comandante delle Brigate per il Nord della Striscia di Gaza, e Tareq Ezzedine, "uno dei capi dell'azione militare" del movimento nella Cisgiordania occupata, che ha coordinato dalla Striscia.
Secondo il portavoce militare israeliano, si tratta di tre alti comandanti della Jihad islamica. Durante gli attacchi, sono stati colpiti a Gaza City, Rafah e Khan Younis, anche impianti per la produzione di razzi compressi e una struttura usata per produrre componenti per i tunnel dell'organizzazione. Inoltre sono stati distrutti 6 centri militari e una postazione militare della Jihad.
La radio pubblica israeliana Kan riferisce che tra i morti c'è anche un medico palestinese, direttore di un ospedale per anziani, con cittadinanza russa. L'uomo, Jamal Abu Haswan, si trovava nel suo appartamento, situato vicino alla casa di uno degli esponenti della Jihad islamica, Tareq Ezzaldin, obiettico degli attacchi israeliani. Con lui sono rimasti uccisi anche la moglie ed un figlio.
Lo stato di allerta è stato proclamato da Israele nell'area circostante la Striscia di Gaza, nel timore di lanci di razzi da parte della Jihad islamica in seguito alla uccisione di tre dei suoi dirigenti militari. Le strade israeliane vicine alla Striscia sono state chiuse e il traffico della linea ferroviaria è stato interrotto nel tratto fra Ashkelon e Sderot. Agli abitanti della zona è stato ordinato di restare nelle vicinanze dei rifugi e delle stanze protette. La radio militare ha riferito che centinaia di riservisti sono stati richiamati.
Il premier Benyamin Netanyahu ha convocato per stasera alle 19 (le 18 in Italia) il Gabinetto di sicurezza israeliano sulla situazione a Gaza. Una fonte del governo ha spiegato che gli attacchi nella Striscia della notte passata sono stati effettuati "in risposta ad una incessante aggressione da parte della Jihad islamica" e che "i terroristi uccisi erano al lavoro per condurre operazioni terroristiche contro cittadini israeliani". La fonte ha ricordato che agli inizi di maggio sono stati lanciati dalla Striscia su Gaza circa cento razzi.
Unità dell'esercito israeliano sono entrate stamane nella casba di Nablus (Cisgiordania). Lo ha dichiarato il portavoce militare. Secondo la radio delle forze armate l'ingresso di queste forze è collegato alle operazioni condotte a Gaza la scorsa notte, e mirano ad impedire reazioni armate palestinesi alla uccisione di tre leader militari della Jihad islamica. Nella città vecchia di Nablus opera una milizia locale nota come Fossa dei Leoni che negli ultimi mesi ha condotto in Cisgiordania una serie di attacchi armati contro militari e civili israeliani.
La Francia ricorda a Israele i suoi "obblighi di protezione dei civili e di rispetto del diritto internazionale umanitario", dopo gli attacchi a Gaza in cui sono state uccise 13 persone, tra cui 4 bambini. Esprimendo di nuovo "la viva preoccupazione di fronte all'escalation in corso a Gaza", Parigi ha inoltre esortato "tutte le parti a continuare a lavorare per ristabilire un orizzonte politico in vista di una pace giusta e duratura", ha sottolineato Anne-Claire Legendre, portavoce del ministero degli Esteri francese.