Hamas ha annunciato che i negoziati di Doha per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi sono falliti.
Dopo che nella giornata di venerdì sono rimbalzate dall'oceano al Mediterraneo le accuse dell'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff e del segretario di Stato Marco Rubio all'organizzazione fondamentalista che ha respinto il piano-ponte degli Usa.
Concedendo solo la liberazione del soldato 21enne israelo-americano Idan Alexander e la restituzione di quattro salme di rapiti con doppia cittadinanza, a patto che si passi alle fase due dell'intesa sul cessate il fuoco. Nel mentre la tregua regge, ma sempre, dal 19 gennaio (data dell'accordo), sul bordo del precipizio. Come è avvenuto anche questo sabato, quando un drone fatto volare da palestinesi, nonostante il divieto dell'Idf, ha provocato la reazione dell'esercito israeliano nel nord di Gaza, a Beit Lahiya, dove sono morte nove persone.
Il numero non è certo, diverse fonti e media palestinesi riferiscono che tra le vittime ci sono alcuni giornalisti della Striscia, forse uno, forse tre. Alcuni dicono che il velivolo senza pilota era stato lanciato per riprendere il tavolo della cena di Ramadan, Hamas dichiara che stava filmando la distribuzione di aiuti alimentari. L'Idf, che non consente il volo di droni a Gaza per timore che portino esplosivi, ha fornito la sua versione: "Sono stati identificati e colpiti due terroristi che utilizzavano un drone rappresentando una minaccia per le truppe nella zona". Poco dopo, ha aggiunto l'Idf, "altri terroristi hanno raccolto l'equipaggiamento operativo del drone, sono saliti su un veicolo e sono stati presi di mira".
In precedenza, l'esercito israeliano ha fatto sapere di aver individuato e colpito tre terroristi che piazzavano esplosivi nella zona del corridoio Netzarim a Gaza. Hamas ha quindi dichiarato che "Israele ha commesso una palese violazione del cessate il fuoco".
Gerusalemme non ha commentato subito, ma alla fine dello Shabbat, il premier israeliano si è riunito con alcuni ministri e i mediatori dopo aver richiamato da Doha il team negoziale. Sullo sfondo dell'ennesima crisi dei colloqui, sia negli Usa che in Israele sono stati riferiti diversi dettagli della proposta Witkoff consegnata a Hamas e Israele per sbloccare le trattative. Il piano include il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Idan Alexander, e di 10 ostaggi morti in cambio della scarcerazione di terroristi palestinesi, secondo modalità e numeri da definire durante gli incontri. Poi, l'introduzione di aiuti umanitari e la cessazione delle operazioni militari, in uno schema simile alla prima fase dell'intesa. Quindi un cessate il fuoco di 42-50 giorni, durante i quali deve essere discussa la fine della guerra. Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato ai media arabi che "c'è ancora un divario notevole con le proposte di di Israele riguardo all'attuazione della seconda fase. Israele insiste affinché circa 10 ostaggi vengano rilasciati vivi, dopodiché inizieranno i negoziati per la seconda fase", ha raccontato. Sabato il gruppo che governa la Striscia ha posto un veto, 'si va avanti solo se Israele procede nell'accordo di cessate il fuoco. I colloqui dovrebbero iniziare il giorno del primo rilascio di ostaggi e durare non più di 50 giorni".
Sabato sera in migliaia sono scesi in piazza a Tel Aviv per la liberazione dei rapiti. "Questo è il 526mo giorno in cui 59 persone sono trattenute nell'inferno di Gaza. Netanyahu, guardami negli occhi, guarda negli occhi di un padre a cui hai dato una condanna. Vuoi sacrificare i nostri figli per i piaceri del potere", ha detto il padre dell'ostaggio Yair, rilasciato nelle scorse settimane, e di Eitan tuttora nei tunnel di Gaza.
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