(ANSA) - TOKYO, 10 FEB - Successo di pubblico con l'auspicato
ritorno delle visite in presenza alla Belle Salle Shibuya
Garden, al centro di Tokyo, per le attese fiere di 'Moda Italia'
e 'Shoes from Italy', giunte rispettivamente alla 61/esima e la
71/esima edizione. All'evento organizzato dall'Ice - Agenzia per
la Promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle
imprese italiane, hanno partecipato 120 aziende provenienti da
12 regioni italiane con le proprie collezioni per la stagione
Autunno/Inverno 2023-24. Le presentazioni riguardano nuovi
modelli di abbigliamento per donna e uomo, compreso quello in
pelle, nonché accessori, calzature per donna e uomo, pelletteria
e tanti altri articoli, tutti elementi fondamentali per il total
look italiano, sinonimo di successo e di eleganza.
"Sono per la maggior parte clienti abituali, quindi
fedelissimi che partecipano a questa manifestazione da circa 35
anni, ma quest'anno abbiamo anche 11 newcomers, quindi veramente
si tratta di ripartenza", spiega all'ANSA il direttore dell'Ice,
Erica Di Giovancarlo. "Abbiamo riscontrato molto interesse da
parte dei buyers che sono intervenuti, ma anche tanta voglia di
avere contatti e di riprendere quelle relazioni che erano state
abbandonate. Tutti elementi che ci fanno ben sperare in un
ottimo futuro".
In seguito all'allentamento delle restrizioni sugli ingressi
degli stranieri in Giappone, si tratta infatti della prima
volta, dall'edizione di febbraio 2020, in cui c'è la presenza
fisica dei rappresentanti aziendali in arrivo dall'Italia nei
propri stand in fiera. "La manifestazione finalmente torna ai
livelli pre Covid, che consente di portare in Giappone la
migliore qualità della produzione moda e calzature italiane",
dice l'Ambasciatore d'Italia a Tokyo Gianluigi Benedetti. "Il
Made in Italy continua a fare presa e a premiare tantissimo in
questo mercato così difficile, e anche così esigente, che però
remunera sempre bene". Con una quota del 2,99%, l'Italia è il
settimo paese esportatore di abbigliamento per il Giappone dopo
Cina, Vietnam, Bangladesh, Cambogia, Myanmar e Indonesia.
Tra i paesi occidentali, l'Italia occupa la prima posizione,
a grande distanza da Romania (11/esimo posto) e Francia
(12/esimo posto), tutti con una quota percentuale intorno allo
0,5%. Per la pelletteria, l'Italia è il secondo fornitore del
Giappone con una quota pari al 20,7%. Il nostro Paese si colloca
dopo la Cina, le cui importazioni hanno registrato un aumento
del 28,9% mentre quelle dell'Italia sono aumentate in valore del
33,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nelle
calzature in pelle, infine, il predominio italiano è assoluto
con una quota import pari al 33,7%, con una crescita del 43,3%
nel 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
(ANSA).