Era l'estate 1974 quando Aldo
Moro, all'epoca ministro degli esteri di un governo Rumor,
inaugurava col primo ministro maltese Dom Mintoff l'apertura
ufficiale dell'Istituto Italiano di Cultura a Malta, insediato
nel Palazzo della Vecchia Cancelleria dell'Ordine di Malta nel
cuore della Valletta, proprio di fronte al Palazzo del Gran
Maestro che per 150 anni era stato occupato dai governatori
inglesi. Alla fine di quel '74 Malta avrebbe anche detto addio
alla Regina e sarebbe diventata una repubblica.
Mezzo secolo ed una Brexit dopo, è stata la presidente della
Repubblica, Myriam Spiteri Debono ad attraversare oggi l'iconica
piazza San Giorgio per presenziare, al fianco dell'ambasciatore
Fabrizio Romano e del ministro per il Patrimonio Nazionale
maltese Owen Bonnici, alla scopertura di una targa
commemorativa, atto di avvio del 50/o anniversario dell'Iic
celerbrato con una Conferenza culturale organizzata
dall'ambasciata in due giornate con panel di storici sui
rapporti culturali tra i due paesi, il concerto 'Enrico Caruso'
per piano e voce stasera ed un dj-set di musica italiana domani.
Le tensioni politiche tra Roma e Valletta di pochi anni fa
sembrano svanite. Ora si moltiplicano gli accordi, procede il
lavoro in vista dello sfruttamento della enorme Zee marina
dichiarata da Malta.
"Italia e Malta sono in esemplare sintonia, in questi anni
non ci sono stati punti divisivi. Al contrario, tutto il
ventaglio delle relazioni politico-diplomatiche vede Italia e
Malta molto vicine. Non a caso da circa tre anni abbiamo
attivato un tavolo di lavoro bilaterale che si riunisce
regolarmente per lo sviluppo ulteriore delle relazioni" rileva
Romano, che dal 2020 guida la sede della Valletta, facendo con
l'ANSA un bilancio di anni coincisi col boom di residenti e
investimenti italiani nell'arcipelago.
"L'aspetto che caratterizza la Malta di oggi - osseva il
diplomatico - è la presenza italiana non comparabile con il
passato, ma anche quella dei maltesi in Italia sviluppata grazie
alla moltiplicazione dei collegamenti navali con la Sicilia ma
soprattutto al fenomeno delle low cost. Dopo il Covid c'è stata
una ripresa a tutto tondo delle relazioni che spaziano
dall'economia alla politica, dalla difesa alla cultura, solo per
fare alcuni esempi. C'è rinnovata attenzione dei maltesi verso
il nostro paese e questo fa sì che le iniziative culturali
organizzate dall'ambasciata e dall'Iic godano oggi di
un'attenzione piuttosto diffusa". Un eufimismo, visto il
successo registrato da eventi che spaziano dall'arrivo a Malta
di nave Vespucci al concerto di musiche barocche italiane con
tutte le cariche istituzionali maltesi radunate nella Cattedrale
di San Giovanni, dalle collaborazioni allacciate con i più
importanti festival di musica colta alle decine di appuntamenti
culturali dell'Iic.
"Tutto questo - conclude Romano - è coinciso con una fase di
arricchimento della nostra proiezione a Malta con il
rafforzamento strutturale dell'Ambasciata sia in termini di
personale che di infrastrutture. E questo ha fatto sì che il
sistema Italia si presenti a Malta arricchito di tante
componenti, come la Guardia Costiera presso la missione militare
italiana, l'ufficio dell'esperto della sicurezza presso la sede
e l'apertura di un desk office dell'Ice che sta operando in
maniera molto convincente. Fra alcune settimane lanceremo una
prima guida sulle opportunità economiche a Malta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA