La Sla e' una malattia rara e colpisce circa una persona su 20mila e un numero di calciatori misteriosamente impressionante, una cinquantina, fra i quali proprio Stefano Borgonovo (atleta simbolo nella lotta alla malattia), con un'incidenza enorme rispetto alla media nazionale: l'11,5% in più. In tutto nel nostro paese si contano circa 3.500 malati con una forte concentrazione in Lombardia, seguita da Campania, Lazio e Sicilia anche se questo potrebbe dipendere in buona parte da una maggiore capacità di diagnosi delle strutture ospedaliere locali. La malattia è conosciuta anche come Morbo di Lou Gehrig, dal nome del famoso giocatore americano di baseball che ne fu colpito, o come malattia di Charcot dal nome del neurologo francese che per primo la descrisse nel 1860.
La sfida di Fiorello
Nella maggior parte dei casi, oltre il 90 per cento, la malattia è sporadica e sulle sue cause non c'è ancora certezza nonostante negli ultimi anni siano stati compiuti numerosi studi e siano state avanzate molte ipotesi, spiega l'osservatorio per le malattie rare. Il 5-10 per cento dei casi sono invece di Sla familiare, presentano cioè dei precedenti in famiglia. La ricerca è indirizzata allo sviluppo di una cura ma anche ad individuare un modo per diagnosticare prima che arrivino i sintomi: i muscoli corrispondenti ai motoneuroni distrutti gradualmente si indeboliscono, deperiscono e si contraggono. Fra le ultime scoperte italiane c'e' stata quella che la SLA e la demenza frontotemporale hanno basi neurobiologiche comuni, aprendo la strada a possibili terapie. Ma la Sla, come tante altre malattie neurodegenerative, e' una malattia che colpisce indirettamente tutta la famiglia, travolta dalle necessita' di assistenza continua di chi ne e' colpito, ha ricordato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, anche lei sotto la doccia gelata.
La sfida di Maria De Filippi
ICE BUCKET CHALLENGE, COS'È - La ''sfida del secchio ghiacciato'', diventata virale, è stata promossa dalla ALS Association, l'associazione Usa che si occupa di Sla. Il "gioco", che punta a sensibilizzare l'opinione pubblica, è semplice: chi viene sfidato ha 24 ore di tempo per rovesciarsi addosso un secchio di acqua gelata, altrimenti deve fare una donazione all'associazione. Chi supera la prova conquista il diritto di sfidare altre persone.