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Usa: afroamericano ucciso da agenti, diffuso video shock

Pestato a morte per 4 minuti. Cortei a Memphis e in altre città

L'America scende in piazza, inorridita dai quattro video shock diffusi ieri sera dalle autorità di Memphis, nel Tennessee, sul selvaggio e fatale pestaggio del 29enne afroamericano Tyre Nichols da parte di cinque agenti. Le immagini mostrano come l'uomo, fermato il 7 gennaio per una presunta guida spericolata a 70 metri da casa, sia inseguito dopo essersi liberato da un primo approccio violento dei poliziotti. E come poi, una volta catturato, sia attaccato con taser e spray urticante, ammanettato, steso a terra, manganellato, preso a calci e pugni per quattro minuti in un vero e proprio tiro al bersaglio mentre inerte grida di non aver fatto nulla e invoca per tre volte 'mamma', giacendo poi in strada per 22 minuti in attesa dell'ambulanza.

 

Il  video del pestaggio

Diversamente da diversi drammatici precedenti, anche i poliziotti sono di colore. Nessun razzismo quindi stavolta, ma resta la brutalità gratuita della polizia, che ha spinto migliaia di persone a protestare chiedendo giustizia per Nichols e la fine del "terrore poliziesco": non solo nella già blindatissima città di Elvis Presley, dove i manifestanti hanno bloccato il ponte dell'Interstate 55 che attraversa il fiume Mississippi verso l'Arkansas, ma anche a Washington, Atlanta, Chicago, Philadelphia, Detroit, Boston, Portland, Sacramento, San Francisco, Providence, Dallas e New York.

Finora ci sono stati solo tre arresti nella Grande Mela, con qualche tafferuglio nel raduno a Times Square, ma nel complesso le manifestazioni sono state pacifiche, come avevano chiesto la famiglia della vittima e lo stesso presidente Joe Biden. Questo forse grazie anche alla risposta tempestiva e trasparente delle autorità, che hanno silurato e incriminato subito i cinque poliziotti (finora si sono dichiarati non colpevoli), sospendendone altri due in attesa delle indagini sulla loro condotta. Ma tutte le principali città americane sono in allerta per il weekend e la Casa Bianca ha contattato i sindaci delle metropoli in vista di possibili violenze.

Anche la sicurezza del Capitol è stata rafforzata. In Georgia invece il governatore repubblicano Brian Kemp ha dichiarato lo stato di emergenza, per il timore di incidenti dopo l'uccisione di un manifestante che nei giorni scorsi protestava contro un centro di addestramento della polizia ribattezzato 'Cop City'. Biden, che venerdì aveva telefonato alla famiglia, si è detto "indignato e profondamente addolorato nel vedere l'orribile video del pestaggio", definendolo "un altro doloroso promemoria della profonda paura e del trauma, del dolore e dello sfinimento che gli americani di colore sperimentano ogni singolo giorno". Il presidente ha anche chiesto "un'indagine rapida, completa e trasparente" e ha rilanciato un appello al Congresso perchè approvi la legge di riforma della polizia che porta il nome di George Floyd.

Legge bloccata dai repubblicani al Senato, costringendo il presidente Usa a supplire temporaneamente con un decreto che impone standard più rigorosi sull'uso della forza e sulla responsabilità per le forze dell'ordine federali. Dei quattro video il più scioccante è quello di una telecamera di un traliccio elettrico: si vedono due agenti che tengono fermo Nichols mentre gli altri, a turno, lo prendono a calci e pugni e lo colpiscono con un manganello espandibile. Poi lo trascinano per terra e lo fanno sedere contro un'auto della polizia. Padre di un bimbo di 4 anni, fattorino della Fedex, abile skateboarder, è morto tre giorni dopo in ospedale, per le ferite riportate e le emorragie interne. Ora la famiglia chiede giustizia.

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