(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Musica a tutto volume nelle orecchie
con cuffie legate alla testa, innaffiamento con acqua gelata,
waterboarding anche rinchiuso all'interno di una specie di bara,
schiaffi a due mani e botte di ogni tipo, minacce di stupro con
bastoni e manganelli e di trapanazione del cranio,
l'alimentazione forzata dal naso, il tutto a cicli orari, ogni
giorno: è un vero e proprio campionario di orrore e brutalità la
serie di 40 disegni, molto tecnici ed espliciti, con cui Abu
Zunaydah, detenuto a Guantanamo senza processo né incriminazioni
da 21 anni e senza prospettive di prossimo rilascio, ha
denunciato le torture alle quali dice di essere stato sottoposto
di persona, fra il 2002 e il 2006, nel carcere speciale
extragiudiziale per sospetti terroristi islamici creato dalla
Cia nella zona extraterritoriale a Cuba. Un atto d'accusa
documentato e completo, messo insieme in forma di dossier,
rilanciato oggi dal Guardian.
Il documento si intitola "Torturatori americani: gli abusi di
Fbi e Cia nei siti oscuri e a Guantanamo", messo insieme
dall'avvocato di Abu Zubaydah, prof. Mark Denbeaux, che ha
raccolto i disegni e le testimonianze del suo assistito, insieme
agli allievi del legale presso la Seton Hall University, nel New
Jersey.
"Abu Zubaydeh - ha detto Delbeaux al Guardian - era la cavia
del programma di torture americano" durante la presidenza di
George W. Bush e la Guerra al terrorismo. Il programma di
torture descritto nei disegni del detenuto comprendeva, oltre
alle torture fisiche, anche umiliazioni di ogni tipo, come
l'interrogatorio incatenato nudo a una sedia davanti a una
donna, le minacce di sodomizzazione, o quelle religiose, come
quella di dissacrare una copia del Corano, gettandola in un
secchio di escrementi.
Abu Zubaydah, 52 anni, fu catturato in Pakistan nel marzo del
2002 e spedito, tramite la pratica delle 'extraordinary
rendition' prima a un 'sito segreto' della Cia in Polonia , poi
in Lituania e altrove, diventando di fatto cavia del programma
di torture per far "parlare" i sospetti terroristi imprigionati
sull'onda degli attentati dell'11 settembre 2001. Fu poi
trasferito a Guantanamo nel 2006, da dove non è mai uscito.
(ANSA).