Picchiato da tre guardie carcerarie e morto il giorno dopo in ospedale. Il video shock dell'incidente avvenuto agli inizi di dicembre in una prigione nello stato di New York scatena le polemiche sull'uso della forza da parte della polizia.
Il detenuto Robert Brooks, 43 anni, era arrivato nel carcere di Marcy il 9 dicembre, giorno del pestaggio, dalla prigione di Mohawk per finire di scontare la sua pena a 12 anni di reclusione per aver accoltellato ripetutamente la sua fidanzata. I motivi che hanno spinto le guardie carcerarie a picchiarlo mentre era ammanettato non sono ancora chiari: il video senza audio non consente di fare luce sulle ragioni del pestaggio. Ma un'indagine è già stata avviata, mentre la governatrice di New York Kathy Hochul ha chiesto il licenziamento delle tre guardie coinvolte e delle altre dieci persone, inclusi due infermieri, che hanno assistito al pestaggio senza intervenire.
Il video mostra gli agenti colpire ripetutamente Brooks sul volto e all'inguine mentre è seduto ammanettato su un lettino dell'infermeria. A un certo punto una delle guardie cerca di mettergli una cosa in bocca, mentre un altro agente lo colpisce allo stomaco. Successivamente Brooks viene colpito al petto con un pugno. Le immagini riprese dalle bodycam mostrano il viso di detenuto coperto di sangue, stordito dall'aggressione. L'uomo non appare resistere o minacciare le forze dell'ordine. Dopo essere stato picchiato per oltre dieci minuti, Brooks è stato trasportato in un ospedale nelle vicinanze dove è stato dichiarato morto il 10 dicembre per "asfissia dovuta alla compressione del collo".
La procuratrice di New York Letitia James ha diffuso il video, annunciando un'indagine approfondita sull'accaduto. "Ho la responsabilità e il dovere di fornire alla famiglia Brooks e a tutti trasparenza", ha spiegato James. L'inchiesta sarà condotta da Ryan Paparella, ex agente carcerario, secondo il quale al momento non ci sono motivazioni chiare per l'attacco. "Brooks è stato picchiato violentemente da un gruppo di agenti il cui compito era tenerlo al sicuro. Meritava di vivere e tutti coloro che vivono nel penitenziario di Marcy meritano di sapere di non dover vivere nella paura di violenza per mano del personale carcerario", ha osservato Elizabeth Mazur, legale della famiglia del detenuto morto.
L'associazione in difesa dei diritti civili New York Civil Liberties osserva come "il pestaggio mortale di Brooks non è un incidente isolato. Piuttosto evidenzia una cultura di violenza e mancanza di responsabilità per gli illeciti da parte degli agenti penitenziari".
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