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Tensioni per il Papa in Cile e Perù, ritorno tra incognite

Attacchi a chiese, sfide degli indios,manifestazioni proaborto

Papa Francesco torna per la sesta volta nella sua America Latina, visitando la prossima settimana Cile e Perù ma lo fa in un viaggio che alla vigilia si presenta anche pieno di incognite, di sfide politiche, di aspettative su problemi gravi che hanno interessato le Chiese locali. Vigilia con proteste degli indios contro la visita, attacchi incendiari a chiese di Santiago e monumenti in Perù, cortei pro aborto e blitz di manifestanti alla Nunziatura, dove alloggerà Francesco, anche contro le presunte spese eccessive stanziate dal governo per accogliere la visita apostolica.

Almeno quattro attacchi contro chiese cattoliche sono stati compiuti in diverse zone di Santiago del Cile, per protestare contro la visita di Papa Francesco nel Paese, prevista dal 15 al 18 gennaio.   In tre degli attacchi, le chiese hanno subito danni, soprattutto alle porte e alle facciate, mentre il quarto è stato neutralizzato dalla polizia. 

Dopo gli incendi in Cile, oggi è stata la volta del Perù con un attacco incendiario, a Lima, che ha danneggiato la gigantesca statua di Cristo, replica del più famoso 'Cristo Redentore' di Rio de Janeiro. Un portavoce dei vigili del fuoco ha detto a Rpp News 24 che la causa è ancora oggetto d'inchiesta. La statua era stata donata dal gigante delle costruzioni brasiliano Odebrecht, al centro per uno scandalo di corruzione in America Latina, che ha coinvolto molti dei più importanti politici del Perù. Il presidente Pedro Pablo Kuczynski era 'sopravvissuto' ad un voto di impeachment a dicembre proprio per i suoi legami con la società in questione.

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