"Abbiamo pochi minuti", Gianroberto Casaleggio mette subito in chiaro che c'è poco tempo per interviste e dichiarazioni. Dietro la porta dello studio che lo ospita ai gruppi del Senato c'è una lunga processione di parlamentari e attivisti che vogliono scambiare una battuta con lui. Il co-fondatore del M5S non si sottrae. Ma la linea è quella della rapidità e "della chiarezza". "Intransigenza? No, ci sono regole da rispettare" "I dissidenti? Non ci spaventano".
E' il 13 aprile 2014 quando Gianroberto Casaleggio rilascia all'ANSA una delle sue rarissime interviste
A poco più di un anno dall'ingresso dei cinque stelle in Parlamento, Casaleggio fa il punto sullo stato di salute del Movimento.
"Stiamo bene. Per il momento non ci sono particolari sintomatologie. Per quanto riguarda le persone che entrano ed escono dal movimento, è una loro libera scelta di prendere altre strade. Non c'è nulla di personale. Ma è naturale che se il gruppo ha una certa direzione non possono esserci più direzioni, altrimenti il gruppo diventa ingovernabile. I sondaggi ci vedono in crescita perché noi comunque abbiamo una linea, la teniamo e la terremo: facciamo quello che diciamo. Questo è apprezzato qualunque sia la cosa in ballo, una legge come un problema interno".
Appunto, la linea della intransigenza?
"Non è la linea della intransigenza, ma del rispetto delle delle regole. E' la regola del semaforo: se è rosso, la macchina si ferma. Non ci si può mettere a gridare contro il semaforo: ci si può fermare o passare dritto. Ma se si passa, si paga la multa".
Ma al Senato si potrebbe formare a breve un nuovo gruppo di chi rifiuta questo tipo di rigidità?
"Non ci interessa assolutamente. Possono fare quel che vogliono. E' una loro scelta. Noi saremmo in difficoltà se l'opinione pubblica non ci seguisse, non se nasce un nuovo gruppo".
E' lei che ha deciso le espulsioni?
"Non è così, ed in maniera solare. Le espulsioni recenti sono state fatte sulla base, prima di alcune realtà territoriali che hanno manifestato profonda insofferenza verso alcuni senatori; poi i parlamentari si sono riuniti, in parte in diretta streaming, ed hanno votato liberamente; infine, gli iscritti hanno votato in larghissima maggioranza per la conferma del voto dei parlamentari. Abbiamo avuto tre gradi di giudizio. Io e Grillo? La nostra posizione a volte la proponiamo ma è una posizione, non una imposizione. Il mio voto vale uno, come quello degli altri, non mille".
Vi accusano di suggerire le espulsioni attraverso il blog.
"Ognuno è libero delle sue scelte. Non credo che io e Grillo possiamo condizionare 40mila persone. Come possiamo condizionare un gruppo parlamentare che frequenta quotidianamente queste persone? Non abbiamo queste capacità taumaturgiche".
Eppure la chiamano "guru"
"Non capiscono la rete, non capiscono gli effetti. Non capiscono che il movimento è nato dalla rete. Vedono gli effetti. La magia nasce quando si vede un effetto ma non si capiscono le cause. Con il loro background non lo capiranno mai. Continueranno a valutare gli effetti come qualcosa di misterioso".
Però è vero che attorno alla sua figura c'è un alone di mistero. La voce più ricorrente è che sia un massone.
"Chi fa una accusa deve portare delle prove. Altrimenti è soltanto diffamazione o volgarità e stupidità. Io non sono mai stato iscritto alla massoneria, né ho voglia di iscrivermi. Sono contro qualunque potere che sia al di fuori dello Stato, sono per la massima trasparenza per chi è un dipendente dallo Stato. Non possono esserci poteri 'altri'. Chi ha prove contrarie le porti fuori. Io ho scritto a proposito un libro, dove ho preso le migliori tra le peggiori balle sul mio conto".
Torniamo alla politica. Un anno fa c'era chi dava per possibile un accordo con il Pd. Siete mai stati tentati?
"Bersani ammise pubblicamente di non aver mai pensato di fare una proposta a noi. Bisognerebbe chiedere a Bersani. Se dice che non ci ha fatto la proposta, perché chiedere a me?".
Ora c'è Renzi. E' possibile un dialogo con lui?
"Ha un ottimo dialogo con Berlusconi. Lascerei questa deriva istituzionale-costituzionale per la sua strada. Renzi è una persona non eletta in Parlamento, non votata dai cittadini, che ha basato la sua attuale presenza come premier con un accordo con un pregiudicato che è stato cacciato dal Parlamento. Difficile fare accordi in questa situazione. Al di là di Renzi, abbiamo sempre detto che, se viene fatta una proposta in Parlamento che secondo noi è a vantaggio dei cittadini o addirittura uno dei punti del nostro programma, chiunque la voti, noi la voteremo. Comunque ieri Renzi non l'ho visto. Al contrario di molti altri, lavoravo e non guardavo la televisione".
Al di là delle polemiche, al Senato è arrivato l'Italicum. Qual è la vostra posizione?
"Stiamo finendo in questo giorni di scrivere la legge elettorale che è stata costruita online con gli iscritti. Verrà presentata in Parlamento entro due-tre settimane. Il passo successivo è entrare nel merito delle riforme costituzionali legate alla legge elettorale. Quando avremo chiuso la nostra legge, presenteremo dei rilievi costituzionali su senatori a vita, esistenza del Senato e vincolo di mandato. Vorremmo costruire una modifica costituzionale supportando la legge elettorale".
Nemmeno il jobs act vi sta bene?
"Lo stesso iter di formazione della nostra proposta lo utilizzeremo per il lavoro. Verrà costruita in rete con il supporto di persone competenti in merito. Tra due mesi faremo la nostra proposta per la riforma del lavoro".