Un incontro informale di due ore nella campagna umbra, poco dopo le 9 del mattino di martedì. Matteo Renzi e Mario Draghi si confrontano di persona sulla situazione economica di un'Italia ancora in recessione. E davanti a una bevanda fresca discutono a quattr'occhi della preoccupazione espressa dal presidente della Bce per l'incertezza delle riforme strutturali, che condiziona gli investimenti in Italia, e del cammino intrapreso dal giovane premier proprio su quella via: spingo sulle riforme come un forsennato, avrebbe assicurato Renzi.
A settembre si entrerà nel vivo di capitoli importanti come il lavoro, la P.a., la giustizia civile, le infrastrutture, mentre si metteranno al sicuro i conti con la legge di stabilità. Passaggi di cui Renzi in serata parla a Castel Porziano con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L'incontro tra Renzi e Draghi avrebbe dovuto restare riservato. Il premier è atterrato la mattina di martedì in elicottero in un campetto di calcio di Po' Bandino, frazione di Città della Pieve, dove Draghi trascorre le ferie nella sua casa di campagna. Ma il dispositivo di sicurezza, seppur discreto, ha destato l'attenzione dei cronisti locali del Corriere dell'Umbria, che stamane ha dato la notizia.
Nessun commento da Palazzo Chigi e dalla Bce, che hanno mantenuto una linea di massimo riserbo sui contenuti del colloquio. Finché non è stato lo stesso Renzi, in visita al cantiere dell'Expo a Milano, a confermare: "Sì, ho visto Draghi, lo vedo spesso". L'incontro, riferiscono fonti parlamentari, sarebbe stato fissato lunedì. E sarebbe stata l'occasione per Draghi da una parte, Renzi dall'altra, di spiegare le parole pronunciate pubblicamente la scorsa settimana e fare un'analisi della situazione, alla luce dei prossimi appuntamenti, italiani ed europei.
Quando la settimana scorsa Draghi per la prima volta ha scandito parole di attenzione preoccupata per lo stato delle riforme dell'Italia, nello stesso discorso in cui auspicava la "cessione di sovranità" dei Paesi dell'Eurozona all'Ue per le riforme strutturali, quelle parole sono suonate alle orecchie italiane quasi come un avviso di commissariamento. Ma Draghi avrebbe spiegato a Renzi che i due passaggi erano distinti, non componevano un attacco o un avvertimento all'Italia o a singoli Paesi. "La stampa italiana ha letto le parole di Draghi in una chiave negativa per l'Italia e quindi il mio 'non ci facciamo commissariare' (frase pronunciata in un'intervista al Financial Times, ndr) come una replica. Ma non è così", con Draghi "era già tutto a posto da prima" dell'incontro, spiega Renzi ai giornalisti. Poi assicura che l'Italia non è osservato speciale in Europa: "Non è così", non siamo nella situazione del 2011, quando Draghi firmò con Trichet una lettera al governo italiano in cui chiedeva riforme puntuali. "Io non ero qui, ero il sindaco di Firenze", dice con un sorriso Renzi.
Al presidente della Bce il premier italiano avrebbe ribadito che "concorda dalla A alla Z" sull'invito a non indugiare oltre nelle riforme strutturali. Sono talmente d'accordo, avrebbe detto, che spingo come un forsennato sull'agenda e ho ingolfato il Parlamento di provvedimenti. Dopo il primo via libera alla riforma del Senato, a partire dal Consiglio dei ministri del 29 agosto si riprenderà a correre sulle riforme strutturali che riguardano anche l'economia e sulle quali Palazzo Chigi è al lavoro anche a ferragosto. Dallo Sblocca Italia, alla P.a., alla riforma del lavoro ("Riscriviamo tutti insieme la delega per la modifica dello statuto dei lavoratori", dice Renzi rifiutando un confronto ideologico). Senza dimenticare un'attenzione particolare allo stato dei conti pubblici, nel rispetto dei parametri europei, e alla necessità di intervenire sul taglio della spesa pubblica.
"Restituiremo l'orgoglio a un Paese che ne ha bisogno come il pane; ce la faremo, non lasceremo il futuro a chi scommette sul fallimento", afferma Renzi a Milano. Le riforme e i temi economici, a partire dalla legge di stabilità che dovrà essere varata in autunno, sono sul tavolo dell'incontro di oltre due ore che Renzi ha in serata a Castel Porziano con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
"Nell'incontro di questa sera il presidente del Consiglio ha riferito al capo dello Stato della sua telefonata con Barack Obama, dei recenti viaggi all'estero a cominciare" dal Cairo "e ha parlato delle decisioni che il governo prepara per l'economia e il lavoro nonché del progetto per la riforma della giustizia", ha reso noto il Quirinale. Renzi ha poi illustrato al presidente il progetto per la riforma della giustizia che conta di portare al Consiglio dei ministri del prossimo 29 agosto.
L'attenzione del Quirinale per il rispetto del parametro del 3% nel rapporto deficit-Pil ma anche per un debito pubblico che raggiunge un nuovo record storico, è anche l'attenzione del presidente della Bce. Se l'Eurotower, spiegano gli analisti, deciderà di intervenire a difesa della tenuta dell'euro, magari acquistando titoli di Stato, vuole essere sicura che l'Italia proseguirà sulla via delle riforme e del rigore dei conti.