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Legge stabilità: Camera, ok a Manovra, va al Senato

Legge stabilità: Camera, ok a Manovra, va al Senato

L'Aula della Camera ha approvato la legge di stabilità con 324 sì, 108 no e 3 astenuti

ROMA, 01 dicembre 2014, 09:03

Redazione ANSA

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Banchi del Governo alla Camera durante il voto finale della legge di stabilita ', Roma 30 novembre 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI - RIPRODUZIONE RISERVATA

Banchi del Governo alla Camera durante il voto finale della legge di stabilita ', Roma 30 novembre 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI - RIPRODUZIONE RISERVATA
Banchi del Governo alla Camera durante il voto finale della legge di stabilita ', Roma 30 novembre 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Aula della Camera ha approvato la legge di stabilità con 324 sì, 108 no e 3 astenuti. Il testo, su cui ieri il governo ha incassato tre fiducie, passa al Senato.

Sì dell'Aula della Camera al Ddl di bilancio. Il documento è stato approvato a Montecitorio con 309 sì, 108 no e 3 astenuti.

Padoan, manovra migliorata, buoni rapporti con Renzi
No estensione 80 euro a pensionati; conciliare stabilità-crescita

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan incassa il primo sì della Camera alla manovra che, nelle intenzioni del Governo, potrà rilanciare la crescita finanziando e sostenendo anche le riforme. Una manovra che ha 'retto' al primo esame uscendone - dice Padoan - ''migliorata''. Il ministro affida la sua soddisfazione per il via libera ad una nota ma in mattinata, dalle pagine del Corriere della Sera, fornisce alcune indicazioni. Innanzitutto sui rapporti con il premier, Matteo Renzi. Questo dopo giorni di voci (peraltro smentite dal ministero) di dirigenti del Mef in uscita per contrasti con Palazzo Chigi sulla politica economica. Così il ministro alla domanda se la 'chimica' funzioni con Renzi risponde "direi di sì".

Per quanto riguarda la manovra, da oggi all'esame di Palazzo Madama, il titolare di via XX Settembre spiega di essere convinto che ''consentirà all'Italia di avviare quell'inversione di tendenza, in termini di crescita economica e occupazionale, attesa da anni e di affrontare il 2015 con una fiducia accresciuta". Così ora ''è possibile conciliare la stabilità dei conti con le politiche di sostegno alla crescita e all'occupazione, indispensabili per contrastare la fase prolungata di recessione''.

Poi una considerazione 'di rito': "l'esame alla Camera del ddl di stabilità per il 2015, grazie al contributo costruttivo di tutti i gruppi parlamentari, ha consentito di migliorare elementi fondamentali del provvedimento senza alterarne l'impianto. Gli emendamenti approvati - sottolinea - hanno rafforzato infatti gli aspetti della manovra legati alle politiche per la famiglia e alle persone più disagiate, al reperimento delle risorse per i lavoratori svantaggiati, al sostegno delle imprese italiane, alla ricerca e alla cultura".

Sul prossimo passaggio in Senato Padoan nell'intervista, sulla possibilità di estendere il bonus di 80 euro ai pensionati, anticipa: "abbiamo fatto quanto consentito dalle risorse, cominciando dalla pressione fiscale sul lavoro per favorire più occupazione, che significa anche più crescita e quindi più risorse che potranno poi essere redistribuite". Infine il ministro rivendica di esser riuscito a intaccare di 18 miliardi le tasse dovute dagli italiani. Ma questo mantenendo sotto controllo il deficit: "sfondare il 3% sarebbe un errore gravissimo", implicherebbe una "totale perdita di credibilità".

"Mantenendo i vincoli di bilancio, continueremo a tagliare le tasse", spiega. E parlando del rinvio a marzo del giudizio Ue sul nostro bilancio sottolinea che "responsabilmente Bruxelles ha compreso che non si poteva continuare a strisciare sul fondo della crescita. Che non basta verificare, come fossimo computer, i saldi contabili per stabilire la giustezza o meno di una politica di bilancio". E questo aggiunge - e' "merito anche della presidenza di turno italiana".

"Noi con i cittadini, Renzi con le Lobby": è il testo di cartelli che i deputati di M5S hanno esposto nell'Aula della Camera al termine dell'intervento di Giorgio Sorial sulla legge di stabilità. La presidente Laura Boldrini ha ordinato ai commessi di rimuovere i cartelli.

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