Prima il Colle poi le riforme? "Non esiste": Renzi - in un'intervista in apertura di Repubblica - ricorda a Berlusconi l'impegno per le riforme entro gennaio. Amato? "Non apro una discussione" finché c'è Napolitano, i nomi si fanno anche "per bruciarli".
"L'Italicum è in aula a dicembre", ribadisce Renzi, e Berlusconi "si è impegnato con noi a dire sì al pacchetto con la riforma costituzionale entro gennaio. Io resto a quel patto". E, aggiunge: "i nomi si fanno per sostenerli o per bruciarli. È sempre la stessa storia dal 1955. La corsa è più complicata del palio di Siena. E i cavalli non sono nemmeno entrati nel campo". Quindi sul metodo per la futura elezione: "È bene che il presidente della Repubblica si elegga con la maggioranza più ampia possibile. E dico 'possibile'".
Il premier Renzi, nell'intervista, si dice per l'acciaio "gestito da privati" ma non al costo di "far saltare Taranto". "Stiamo valutando se intervenire sull'Ilva con un soggetto pubblico", per tutelare occupazione e ambiente, quindi "rilanciarla sul mercato".
La Cgil deve "tenere alta la tensione e i toni in vista dello sciopero generale" ma "se pensano di bloccarci, si sbagliano di grosso". Il "tema vero" è creare occupazione e "dare nuove tutele a chi lavora". Questo, dice Renzi, fa "una sinistra moderna".
"La diversità aiuta e stimola il dibattito", ma "quando poi ci sarà il premio alla lista servirà una gestione diversa dei processi decisionali": la discussione su "disciplina" e "libertà di coscienza" è la "nuova sfida" del gruppo dirigente Pd. Lo dice Renzi intervistato da Repubblica.
Il Pd "ha rottamato" Grillo ora "si tratta di capire come si muoverà la diaspora Cinque stelle". Lo dice Matteo Renzi nell'intervista a Repubblica, spiegando che non farà "campagne acquisti", ma su temi come burocrazia, semplificazione fiscale, suola, "ci sono i margini per fare qualcosa con una parte di loro". "Dovranno decidere se buttare via" la legislatura, aggiunge, o "dare una mano al Paese".
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