La corsa dell'Italicum riparte, seppur tra mille ostacoli e diffidenze bipartisan. La riforma della legge elettorale è stata infatti "incardinata" in aula al Senato subito dopo la fine delle feste, cioè il sette gennaio. Obiettivo dichiarato di Matteo Renzi è l'approvazione del provvedimento prima che parta la roulette russa delle votazioni per il nuovo presidente della Repubblica. Si tratterà di un percorso a ostacoli ma il premier da tempo ha controllato il calendario e ha spinto con decisione affinche' lo scoglio della legge di Stabilità non fosse usato come un'arma per frenare in realtà proprio il viaggio dell'Italicum. Le dimissioni di Giorgio Napolitano previste per metà gennaio non impediscono infatti alle Camere di lavorare, si nota da giorni sia a palazzo Chigi che al Quirinale.
La supplenza di Grasso non inficia i lavori d'aula ed è quindi possibile prevedere - nonostante Napolitano possa inviare la sua lettera di dimissioni nel bel mezzo della discussione - che il Senato possa esprimersi entro la fine di gennaio. Chiudendo così la saracinesca a quanti tentano e tenteranno di accoppiare i due dossier (Italicum e Quirinale) per alzare la posta in gioco. Non a caso il premier ha voluto riprendere in mano il maxi-emendamento alla manovra che sembrava pesantemente incagliato.
Renzi ha fatto il massimo per cercare di chiudere il provvedimento in tempi strettissimi e liberare la strada all'Italicum e alle riforme costituzionali. Ma l'incardinamento dell'Italicum per il sette gennaio potrebbe spaccare Ncd, partito di maggioranza. Molti senatori Ncd non nascondono le loro perplessità. Va invece come un treno Matteo Renzi che mostra ottimismo: "sono convinto che riusciremo a votare sia l'Italicum che la riforma costituzionale in seconda lettura, non prima delle dimissioni di Napolitano ma prima dell'elezione del nuovo presidente. I tempi ci sono, siamo a un passo dal portare a casa una grande impresa.
Grazie a questa riforma, penso all'Italicum, l'Italia potrebbe essere spinta, finalmente, verso la strada del bipartitismo". Durissimo Nichi Vendola che annuncia una "battaglia campale" contro l'Italicum: "La strada che seguirà l'Italicum sarà la stessa del Porcellum, porterà ad un vicolo cieco". Prudente invece il presidente del Senato, Piero Grasso, che dovrà dirigere lavori che si annunciano turbolenti: "Quello sulla legge elettorale è un dato politico. E' un punto di partenza, serve a dire che l'Aula è pronta per iniziare. Noi speriamo che da qui al 7 si possa trovare una condivisione per andare avanti celermente".