"Dignità, tenerezza", "fermezza" "misericordia" "magnanimità". Con queste parole il Papa ha disegnato la figura di un buon padre, perché "ogni famiglia - ha detto in udienza generale davanti a oltre 7.000 persone - ha bisogno del padre".
Francesco ha anche letto un discorso ideale tra padre e figlio, che descrive la passione e l'attesa per una crescita matura dei propri figli.
Ha analizzato la parabola del figliol prodigo, o "meglio - ha sottolineato - del padre misericordioso".
"Tante volte - ha commentato - i padri devono essere pazienti e tante volte non c'è altro da fare che aspettare e pregare, con dolcezza, magnanimità e misericordia".
"La prima necessità - ha detto Bergoglio - è proprio questa: che il padre sia presente nella famiglia. Che sia vicino alla moglie, per condividere tutto, gioie e dolori, fatiche e speranze. E che sia vicino ai figli nella loro crescita: quando giocano e quando si impegnano, quando sono spensierati e quando sono angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo sbagliato e quando ritrovano la strada".
"Padre presente - ha specificato - non vuol dire controllatore, perché i padri troppo controllatori annullano i figli, non li lasciano crescere". Papa Francesco ha riflettuto su alcune espressioni del libro dei Proverbi, "parole che un padre rivolge al proprio figlio". "Non si potrebbe esprimere meglio - ha commentato - l'orgoglio e la commozione di un padre che riconosce di avere trasmesso al figlio quel che conta davvero nella vita, ossia un cuore saggio. Questo padre non dice: 'Sono fiero di te perché sei proprio uguale a me, perché ripeti le cose che dico e che faccio io', no, gli dice qualcosa di più importante, 'sarò felice quando ti vedrò agire con saggezza e sarò commosso ogni volta che ti sentirò parlare con rettitudine. Questo è ciò che ho voluto lasciarti, perché diventasse una cosa tua: l'attitudine a sentire e agire, a parlare e giudicare con saggezza e rettitudine. E perché tu potessi essere così, ti ho insegnato cose che non sapevi, ho corretto errori che non vedevi. Ti ho fatto sentire un affetto profondo e insieme discreto, che forse non hai riconosciuto pienamente quando eri giovane e incerto".
Per capire poi come un padre debba essere "presente ma non controllatore", papa Francesco ha riflettuto sulla parabola del figliol prodigo, "o meglio del padre misericordioso".
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