Uno studente su 7 allo Scientifico non possiede una calcolatrice e anche tra chi ce l'ha 1 su 10 confessa di non utilizzarla mai in classe. Il motivo principale? Per il 62% degli intervistati sono gli stessi docenti a essere contrari all'uso della calcolatrice. E' quanto emerge da una ricerca di Skuola.net su un campione di 12.500 studenti delle Superiori.
Eppure, il Miur - fa notare il portale - concede la possibilità di usare la calcolatrice, seppure non programmabile, durante il compito in classe per eccellenza, ovvero la seconda prova scritta dell'Esame di Stato. Oggi è il giorno della simulazione di seconda prova di Matematica, quella che, secondo fonti Miur, svela definitivamente la struttura e la regolamentazione della prova d'esame e anche in questa sede sarà possibile usare la calcolatrice. La valutazione, tuttavia, non terrà conto della capacità d'uso di eventuali strumenti informatici a disposizione come, invece, era successo per la prima simulazione fatta il 25 febbraio. Così, anche se per l'esame di Stato 2015 tutto rimane invariato, questi elementi fanno presagire - osserva Skuola.net - l'intenzione di apertura verso una maggiore libertà nell'uso di strumenti elettronici a scuola. A confermarlo le parole dell'ispettore Ambrisi del Miur intervistato da Skuola.net: "Il vantaggio di usare la calcolatrice, per uno studente, è di sicuro capire meglio, riuscire ad applicare con più efficacia le procedure numeriche, affrontare i problemi e congetturare soluzioni reali". E allora perché alcuni professori sono contrari? "Spesso si tende a insegnare come si è appreso - sostiene Ambrisi - l'insegnante si è formato in un sistema anche universitario poco aperto alla tecnologia: si veda ad esempio il divieto alla calcolatrice dei test di ingresso o nelle selezioni per i Tfa". Anche all'esame di Stato, non c'è alcun motivo per mantenere la limitazione alle sole calcolatrici non-programmabili, sostiene l'ispettore.
"Innanzitutto la tecnologia è oggi ormai qualcosa di essenziale, e in secondo luogo le tracce d'esame vanno sempre di più verso la risoluzione di problemi contestualizzati e attinenti alla realtà che chiedono ragionamento e spiegazione. Le calcolatrici, anche grafiche o programmabili, non possono sostituire gli studenti in questo".
In tema di tipologie, attualmente l'89% di possessori di calcolatrici si è orientato sulla scientifica, mentre solo il 2% utilizza la super sofisticata grafica e il 9% una semplice tascabile. La fisica è la materia dove si usa maggiormente la calcolatrice: il 60% contro il 40% di matematica allo scientifico. Un quadro molto simile emerge anche negli istituti tecnici e professionali, dove l'uso della calcolatrice viene esteso anche a materie di indirizzo. Tuttavia, si nota una certa differenza tra il campione femminile e quello maschile. Le ragazze, infatti, usano lo strumento in particolar modo per risolvere problemi matematici. Differenze di genere si registrano anche sul tipo di prodotto acquistato. I ragazzi optano più delle femmine per le calcolatrici grafiche e scientifiche, mentre le ragazze al contrario si rivolgono alle tascabili, più semplici e essenziali.(ANSA).