LIVORNO - Il sindaco M5s di Livorno Filippo Nogarin non si dimette "perchè - dice - non ho infranto le regole non scritte che vengono prima della legge e che impongono a un amministratore un comportamento moralmente e politicamente inappuntabile e di non essere neppure investito da ipotesi di reato che ledono totalmente la credibilità dei cittadini e della macchina amministrativa". Ma se le indagini dovessero dimostrare la violazione di tali regole "non esiterò a dimettermi. Non in nome dei principi del movimento: è solo buonsenso. "Non sono accusato di aver rubato. Non sono accusato di aver distratto fondi per scopi personali. Non sono accusato di essere un evasore. Non sono neppure accusato di aver essermi comprato calze, mutande o la nutella con soldi pubblici. La procura - ha aggiunto Nogarin nel suo intervento in consiglio comunale sulla vicenda dell'inchiesta Aamps nella quale è indagato - sta indagando per una mia scelta amministrativa. Sono certo di aver seguito tutte le procedure alla lettera, ma se le indagini dovessero dimostrare che ho agito violando i principi che ho elencato prima, non esiterò a dimettermi. Questo non in nome dei principi del Movimento: è solo buonsenso, quello che dovrebbe guidare l'azione di ogni politico".
"Ho sempre detto che occupandomi della questione Aamps fosse praticamente inevitabile 'sporcarsi le mani', ma ribadisco di essere sereno perché la mia coscienza è assolutamente pulita perché tutte le scelte fatte, pure quelle oggetto di indagine, sono state prese sempre e soltanto nell' interesse dei cittadini". Così il sindaco M5s di Livorno Filippo Nogarin in consiglio comunale parlando dell'inchiesta in cui è indagato con una quindicina di persone, tra cui un suo assessore ed esponenti della passata amministrazione Pd