Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Politica
  1. ANSA.it
  2. Politica
  3. 2 giugno: Vittorio Emanuele, quel voto fu incompleto. Da De Gasperi colpo di mano

2 giugno: Vittorio Emanuele, quel voto fu incompleto. Da De Gasperi colpo di mano

Lettera agli italiani: "Molti italiani non poterono votare. Da Umberto II alto senso di responsabilità"

Il referendum del 2 giungo 1946 si svolse "con un corpo elettorale non completo, poiché non si votò in alcuni territori italiani" e "non poterono partecipare molti italiani in prigionia all'estero". Lo scrive il principe Vittorio Emanuele in un messaggio inviato "agli italiani" per la festa della Repubblica. Nel messaggio il figlio di Umberto II ricorda "l'alto senso di responsabilità" dimostrato dal Re quando "il consiglio dei ministri presieduto da Alcide De Gasperi, con un colpo di mano, nominò lo stesso De Gasperi Capo Provvisorio dello Stato".

Vittorio Emanuele di Savoia fa presente nel messaggio che non andarono al voto i cittadini che abitavano "in alcuni territori italiani ancora non del tutto liberi ed al voto non poterono partecipare molti italiani che, per essersi rifiutati di collaborare con i tedeschi, si trovavano ancora in campi di prigionia all'estero". Il Re Umberto II, afferma ancora, "dopo un mese di regno, desiderando una piena legittimazione che gli permettesse di traghettare la Nazione in una rinascita al termine delle dolorose esperienze della guerra, prima della consultazione dichiarò che se la Monarchia non avesse raggiunto la maggioranza assoluta dei voti, avrebbe indetto un nuovo Referendum. In quei giorni ed in quelle ore di tensione Egli mantenne un alto senso di responsabilità per le sorti del Paese ed una terzietà che il mondo gli ha riconosciuto, anche quando nella notte tra il 12 ed il 13 giugno il Consiglio dei Ministri, presieduto da Alcide De Gasperi, con un colpo di mano, nominò lo stesso De Gasperi Capo Provvisorio dello Stato, senza attendere la pronuncia sui risultati della Suprema Corte di Cassazione, fissata per il 18 giugno". Il Re, poi, continua, "pur in assenza di alcuna imposizione, partì di propria volontà per un temporaneo esilio, al fine di smorzare le tensioni di un Paese diviso in due e con le truppe jugoslave di Tito, schierate sul confine orientale, decise ad intervenire in caso di vittoria monarchica. Un esilio durato, poi, per Lui tutta la vita, per me 56 anni e per mio figlio - nato 26 anni dopo il referendum - ben 30 anni".
   

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie