L'agenzia di stampa turca Anadolu ha diffuso un video registrato da una telecamera di sicurezza dell'albergo di Marmaris, dove, la notte del tentato colpo di stato in Turchia, alloggiava Erdogan. Le immagini mostrano alcuni militari che tentano di fare irruzione nell'hotel, quando, spiega sempre Anadolu, Erdogan aveva gia' lasciato la localita' di villeggiatura.
Il sultano colpito alle spalle anche dai vicinissimi
(di Cristoforo Spinella) Dietro il "tradimento", come da subito i media vicini al presidente Tayyip Erdogan hanno etichettato il golpe, non ci sono solo i vecchi amici 'gulenisti', diventati nemici ormai da tempo. Tra chi avrebbe orchestrato la pugnalata alle spalle del sultano, spuntano anche i nomi di alcuni uomini a lui vicini fino a poche ore prima del putsch fallito. Anzi, vicinissimi. Nelle notizie che in queste ore si rincorrono frenetiche, tra caccia ai golpisti e caccia alle streghe, è spuntato il nome del colonnello Ali Yazici, primo consigliere militare di Erdogan. Nella notte tra venerdì e sabato, sarebbe stato anche lui a tradirlo, confermando da Ankara ai militari in azione la sua presenza nella località costiera egea di Marmaris, dove comunque - in una delle tante circostanze sospette di questa avventura dell'esercito - i "traditori" sono arrivati troppo tardi. Erdogan se n'era andato da un pezzo. Ma secondo gli inquirenti, i soldati piombati nel resort in elicottero - poco più di una ventina di uomini - sono comunque riusciti a sequestrare il suo segretario generale, Fatih Kasirga, proprio grazie alle informazioni decisive del colonnello Yazici, per cui ieri è stato spiccato un mandato d'arresto.
Ancora più fitto appare l'intrigo che porta al generale turco Mehmet Disli, l'uomo che avrebbe dato il via libera alle operazioni del golpe e che adesso è tra i militari arrestati. L'alto ufficiale sotto accusa è infatti il fratello di Saban Disli, deputato di spicco e di lunga esperienza (è al quarto mandato), oltre che vice-leader con delega all'economia, proprio del partito Akp di Erdogan. Nelle scorse ore, il deputato Disli si è espresso pubblicamente contro il golpe, giurando la sua assoluta lealtà al sultano: "Anche se quello è mio fratello, la mia posizione non cambia". Ma un suo possibile coinvolgimento rischia di aprire un vaso di Pandora. In un partito più volte ridisegnato per aderire perfettamente alla volontà del capo, tanto da mettere da parte 2 mesi fa l'ex premier Davutoglu perché ritenuto fedele ma non fedelissimo, per Erdogan la presenza di eventuali 'mele marce' non sarà facile da accettare, né da spiegare.