Torna sul nodo della crescita il premier Matteo Renzi parlando con gli industriali torinesi. Renzi annuncia che il G7 dell'industria si terrà nel capoluogo piemontese e incassa la conferma del sostegno degli industriali al 'Si' al referendum. "Il Paese - ha detto Renzi - si sta rimettendo in moto con una visione di orizzonte. Il governo italiano in questi tre anni qualcosa ha fatto. Le cose non vanno ancora bene, ma vanno meglio. Trovo affascinante la discussione sulla crescita del Pil, è un tema spassoso, se 0,8%, 0,9% o 1%. Chi è contento di una crescita dell'1% ricoveratelo, ma c'è un'inversione di rotta".
"Bisogna farla finita - ha detto ancora Renzi - di andare in Europa a parlare male dell'Italia, non capendo che quando si va all'estero si difendono i propri colori. E questa è autocritica anche per la mia parte politica".
"Il G7 Industria - ha fatto sapere - sarà il prossimo anno a Torino". Renzi è tornato poi a parlare della decisione di organizzare a Taormina il G7. "Qualche tempo fa un autorevole leader straniero mi ha detto che la Sicilia è terra di mafia. Allora abbiamo scelto di farlo lì, invece che a Firenze, per far vedere a chi lo dice il Teatro Greco di Taormina e la qualità umana di chi ogni santo giorno raccoglie persone mentre parte dell'Europa si volta dall'altra parte dando dimostrazione di un egoismo che non ha eguali".
Il premier, intervistato da Massimo Gramellini all'Unione Industriale di Torino, riguardo al referendum, ha poi detto: "Non ho paura dei miei concittadini e della democrazia, penso che gli italiani siano molto meglio di come li immaginiamo". "Credo - ha aggiunto - che il buon senso e la saggezza prevarranno, ci sarà un fracco di gente della Lega e di M5s che, quando leggerà il quesito referendario, voterà sì, ... anche se D'Alema non lo convinciamo". Il voto al referendum - ha spiegato Renzi - "é un'occasione che non ricapita. Di mandarmi a casa ci saranno occasioni plurime, ma se si vota semplicemente contro il governo si butta via l'occasione per i prossimi 30 anni di cambiare le cose in Italia".
Quella del referendum costituzionale, è "una partita non facile, anche perché sono tante le bugie raccontate su questa riforma": così il presidente del Consiglio nell'incontro all'Unione Industriale di Torino con i rappresentanti dei comitati per il SI'. "Serve un grande lavoro in questi due mesi - ha aggiunto - bisogna fare la campagna spiegando il merito, gli altri urlano e insultano noi rispondiamo con il sorriso. Condividete con me la campagna, scrivetemi,non sempre rispondo ma leggo tutto".
Boccia, crediamo nella vittoria del Sì al referendum - "Al referendum ci auguriamo che vinca il sì perché quando prendiamo una posizione non lo facciamo per un atto formale ma perché ci crediamo". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia all'assemblea degli industriali di Torino.