"Ho detto che bisogna aspettare ancora un po' e poi lo deciderò. Sarà dopo il 4 dicembre": così l'ex premier Silvio Berlusconi, lasciando il San Raffaele, ha risposto a chi gli chiedeva se sia definitiva la sua decisione di candidarsi come leader del centrodestra alle prossime elezioni politiche.
"In 22 anni ho subito 73 processi, e ho trascorso settimane con i miei avvocati per preparare le udienze che sono state 3600. E' stata l'indignazione che mi sono portato dentro tutti questi anni, mi hanno spiegato, a provocarmi questo" problema cardiaco. Lo ha detto Silvio Berlusconi intervistato da Barbara D'Urso a Domenica live su Canale 5.
"La riforma - ha detto ancora il Cav - non cambierebbe nulla" nel rapporto dell'Italia con l'Ue; "hanno messo in giro la favola che ci sarebbero delle difficoltà con i mercati e le cancellerie straniere. Niente di tutto questo. Una volta trovato l'accordo sulla legge elettorale, andremo al voto".
Quella su cui si vota il 4 dicembre - ha sottolineato in precedenza in un video messaggio a una manifestazione di Fi - "è una riforma che impedirebbe a noi, se vincessimo con il nostro centro destra le prossime elezioni, di governare, perché il Senato avrebbe da subito una maggioranza del Partito democratico".
l leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rivolgendosi alla platea della convention campana del partito chiede '"di convincere il numero maggiore possibile di vostri concittadini. Dovrete convincerli e raccontare queste ragioni che fanno assurda la riforma di Renzi e del Partito democratico. Dovrete ricordare anche una cosa importante: questo referendum non è come gli altri, non ha il quorum, significa che non è necessario raggiungere un certo numero di votanti. Anche se votasse un solo cittadino il referendum sarebbe valido e quindi non si può stare a casa pensando in questo modo di dire un NO: si deve andare a votare". "Restando a casa - sostiene - si favorirebbe il Sì. Si deve andare a votare e votare un deciso e responsabile NO con l'arma della scheda elettorale per guardare ad un futuro diverso, per far ripartire l'economia, per ridurre le imposte. Sapete che il nostro credo è meno tasse, meno tasse, meno tasse. Meno tasse sulle famiglie, meno tasse sulle imprese, meno tasse sul lavoro, meno tasse sulla casa, con il che si ottengono maggiori consumi delle famiglie, maggiore produzione da parte delle imprese, più posti di lavoro. E' la ricetta che, dove applicata, ha consentito sempre il rilancio dell'economia".