Dopo l'attacco di Renzi alla Leopolda, le fake news che troppo spesso influenzano le opinioni e sul loro possibile impatto sulle scelte degli elettori,tengono banco nel dibattito politico: con un duro botta e risposta tra M5S e il Partito democratico, che accusa proprio la formazione di Beppe Grillo di fomentare le false notizie per stimolare consensi a proprio favore. "Bisogna stare molto attenti: quando io vedo una fake news su un giornale, un tg o in rete non chiedo di chiudere la testata", dice Luigi Di Maio, secondo cui "c'è la paura da quanto ho letto sul New York Times, che le fake news possano colpire l'esito delle elezioni politiche. Io propongo a tutto l'arco costituzionale, politico, di questo Paese di chiedere all'Osce di monitorare le prossime elezioni politiche". Il candidato premier M5S sostiene di essere lui stesso "vittima" delle 'bufale' "in rete ma a volte anche sui quotidiani e sui tg".
E "fortemente preoccupato dalle fake news che possono inquinare la campagna elettorale, non quelle su Facebook ma quelle che vendono giornali e telegiornali sulle bugie del governo, tasse, immigrazione e falsa ripresa economica" si dice anche il leader della Lega Matteo Salvini. La replica a Di Maio e al Carroccio da parte del Partito democratico non si fa attendere. Con il vicesegretario e ministro Maurizio Martina a bollare come "inquietanti i rapporti che emergono tra Movimento 5 Stelle e Lega con alcuni siti globali di false notizie. Cosi si inquina la democrazia a danno dei cittadini". E più esplicita è Alessia Morani. "Caro Di Maio intanto cominciate a chiudere i siti satellite del M5S tipo 'Tze Tze', 'La Fucina' ed 'Il grande cocomero'".