Conto alla rovescia per le elezioni politiche del 4 marzo che determineranno i prossimi equilibri poliitici nel Paese. Si vota con la nuova legge elettorale: il Rosatellum. Su un'unica scheda che prevede, però, una quota di seggi assegnati con il maggioritario e una quota con il proporzionale.
A sfidarsi il Pd, che corre insieme a +Europa, Insieme e alla Lista Civica Popolare di Beatrice Lorenzin; il centrodestra con Forza Italia, Lega, Fdi e la 'quarta gamba' centrista di Lupi, Fitto e Cesa; M5s e LeU.
I partiti, al momento del deposito dei contrassegni hanno dovuto, presentare anche statuto e programmi.
IL CONFRONTO TRA I PROGETTI IN CAMPO - LEGGI
Sono 75 i simboli che sono stati ammessi e 19 non ammessi. Chi ha depositato questi ultimi ha 48 ore di tempo per integrarli o sostituirli: tra di loro anche simboli storici come lo scudo crociato della Democrazia Cristiana e la fiamma del Movimento sociale italiano. Nelle apposite bacheche al piano terra del Viminale è stato inserito il quadro riepilogativo dello stato di tutti i simboli. Due di quelli tradizionali - Dc e Msi - non hanno avuto il via libera perché analoghi ad altri già depositati. Lo Scudo crociato si trova infatti nel contrassegno consegnato da Noi con l'Italia-Udc di Lorenzo Cesa, mentre la Fiamma tricolore è presente in quello presentato da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. E la legge vieta la presentazione di simboli "identici o confondibili con quelli presentati in precedenza ovvero con quelli riproducenti simboli usati tradizionalmente da altri partiti". Fanno parte dei non ammessi, inoltre, i Forconi, Pensionati Consumatori, Indipendenza del Veneto.
Chiuse, e depositate il 29 gennaio, non senza malumori, le liste dei partiti e delle coalizioni.
Insieme alle politiche si vota anche per i governatori di Lazio e Lombardia.