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'Emergenza libertà stampa'. Odg, pronti a iniziative

Di Maio, conflitto interessi. Crimi, riforma libera professione

''E' emergenza libertà' di stampa'', secondo il presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna che dopo le parole di ieri del ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio contro il Gruppo Gedi, annuncia che ''le relative iniziative da prendere'' saranno discusse martedì in una riunione del consiglio in cui si parlerà anche della riforma dell'accesso alla professione. Del resto dell''abolizione dell'Ordine torna a parlare oggi il sottosegretario con delega all'Editoria, Vito Crimi: servirà per "liberare la professione" e anche per abolire i contratti Co.co.co, dice.

Nel giorno della solidarietà al Gruppo Gedi, con i Cdr delle maggiori testate che esprimono la loro vicinanza ai colleghi, interviene anche il segretario dell'Usigrai Vittorio Di Trapani: ''Compiacersi per la morte di un giornale o per esuberi di lavoratori è grave. Che lo faccia un uomo di governo è allarmante. Che lo faccia il ministro del lavoro è preoccupante. Che lo faccia nei confronti di giornali e giornalisti sgraditi è inquietante''. Ma è anche il giorno di un nuovo caso: "La Repubblica dell'inganno continua a sfornare fake news!'', attacca Maria Laura Paxia, PortaVoce M5S alla Camera. ''Oggi - aggiunge - è arrivata la 'risposta' de La Repubblica. Il quotidiano 'piddino' ha diffuso, volutamente e in mala fede, l'ennesima assurda fake news titolando: 'La beffa fiscale: tasse più alte per 3,2 milioni di partite iva'. Assolutamente falso! Ma l'ordine dei giornalisti che fine ha fatto?". Torna quindi ad affrontare il tema anche Luigi Di Maio, e spiega: "Nei media c'è un conflitto di interesse pazzesco" sottolineando che "da una parte c'è Berlusconi che è a capo di una forza di opposizione, dall'altra c'è De Benedetti che ha la tessera numero uno dell'altra forza di opposizione''. ''Abbiano almeno la decenza di sapere che il Ministro dello Sviluppo economico non ha nessun potere per chiudere un giornale e meno male. Io - ha aggiunto Di Maio - ho solamente detto che i giornali perdono lettori perché continuano a diramare notizie false. Se qualcuno può smentire che i giornali continuino a vendere meno copie di anno in anno lo faccia".

In difesa della libertà di stampa sono scese in campo, oltre alle rappresentanze sindacali, anche le forze di opposizione. ''Di Maio e i Cinque Stelle hanno tirato giù la maschera e adesso fanno il tifo per la chiusura dei giornali: un ministro del lavoro che si compiace dei licenziamenti, un vicepremier che attacca la libertà di stampa. Mai visto in Italia. Altrove sì, ma non in Italia. E allora, finalmente, la reazione unanime. Meglio tardi che mai", chiosa il segretario del Pd Matteo Renzi. "C'è solo un modo per rispondere alle vergognose parole di Di Maio: andare in edicola e comprare L'Espresso, La Repubblica e La Stampa. Finché ci saranno dei giornalisti a descrivere la realtà, l'Italia sarà libera, civile e democratica", sostiene Pietro Grasso di Leu che in edicola c'è andato veramente. "Abbiamo un vicepresidente del consiglio illiberale. DiMaio si metta l'anima in pace: i giornali non moriranno'', twitta Riccardo Nencini, segretario del Psi.

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