La maggioranza va sotto al Senato sul contestatissimo articolo 25 del decreto Genova che disciplina le procedure di condono sull'isola di Ischia. Ventitré voti favorevoli contro 22 e un'astensione pesante com'è quella della senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Nugnes: sono questi numeri che hanno fatto la differenza su un emendamento all'articolo presentato da Forza Italia.
Il provvedimento è in discussione nelle Commissioni congiunte Lavori pubblici e Ambiente del Senato e domattina comunque approderà nell'Aula di Palazzo Madama per il voto finale. E in quella sede, assicura il capogruppo M5S Stefano Patuanelli che parla di "tradimento", verrà corretta "questa spiacevole stortura".
Il decreto che dedica all'emergenza Genova 16 articoli dei 46 complessivi e per il resto prova a dare risposte alle emergenze del centro Italia e di Ischia colpiti da due diversi terremoti, è stato approvato alla Camera il 1 novembre. Ora è alla prova del Senato e proprio sul condono la tenuta della maggioranza, e in particolare del M5S, ha vacillato. Facendo andare i vertici del Movimento su tutte le furie, mentre l'opposizione con il Pd in testa esulta e difende l'operato degli ortodossi" che hanno detto no "alla schifezza del condono" come osservano Martina, Renzi e Marcucci.
L'emendamento della discordia, presentato da Urania Papatheu (FI), sostanzialmente chiede che le istanze di condono pendenti a Ischia sugli immobili colpiti dal sisma vengano disciplinate in base alla legge sul condono del 1985 solo se si tratta di procedure relative a quell'anno. Per tutte le pratiche successive, la maggioranza, si applicheranno le leggi sui condoni del '94 e del 2003 ossia leggi molto più stringenti sulla possibilità di sanare abusi edilizi, prevedendo ad esempio i limiti dei vincoli paesaggistici.
A questo, va aggiunto il fatto che nel 1999 è stato dichiarato il vincolo paesaggistico su tutta l'isola. La normativa dell'85, quella del governo Craxi, quindi non si esclude ma ne viene ampiamente limitata l'applicazione. Soddisfatta FI. Maria Stella Gelmini parla di "schiaffo alla maggioranza". Mentre Paolo Mallegni spiega "Non siamo assolutamente contro il condono ma volevamo organizzarlo meglio e ci siamo riusciti". Decisivo per l'ok all'emendamento è stato il voto favorevole del senatore 5 Stelle Gabriele De Falco oltre all'astensione della collega di partito Paola Nugnes per i quali ora si profila una resa dei conti nel Movimento. Nella Lega intanto non si nasconde l'irritazione e ci si chiede se Di Maio sia ancora capace di gestire i 'suoi'.