"Disillusi", che hanno scelto l'astensione e "traghettati", che sono passati al centrodestra. E' tra questi due fronti che si è divisa la maggioranza - oltre il 50% - degli elettori sardi ex M5s alle ultime elezioni Regionali, dove il Movimento è andato incontro a un calo evidente rispetto alle politiche di un anno fa. A dimostrarlo è un'analisi dei flussi elettorali compiuta su Sassari e Cagliari dall'Istituto Cattaneo per il quale "la perdita di voti rispetto all'exploit del 4 marzo appare impressionante" e riduce il M5s "a un partito di rango secondario" e "segnalerebbe anche un momento di difficoltà politica".
Secondo il Cattaneo, infatti, i 'fedeli' che hanno confermato il proprio voti ai 'grillini' sono stati il 25% a Sassari e solo il 19% a Cagliari. Molti meno dei 'disillusi', ovvero coloro che hanno scelto l'astensione: 33% a Cagliari e 27% a Sassari, il gruppo più consistente. Chi è passato al centrodestra, invece, "conquistato probabilmente dal dinamismo di Matteo Salvini", sono stati il 18% a Cagliari e il 33% a Sassari, mentre i 'pentiti', che sono tornati a sinistra, sono stati il 26% a Cagliari e il 15% a Sassari. Le cause, secondo il Cattaneo, risiedono "nella risaputa debolezza locale del M5S, che soffre di una classe politica per molti versi priva delle capacità e delle risorse politiche per conquistare consensi sul territorio". Inoltre, questo stop, che finisce per premiare forze concorrenti, "sembra però implicare che dietro a esso vi sia un giudizio sulla performance governativa del partito".