Si va verso un ritorno del decreto fiscale in commissione: la maggioranza, secondo quanto si apprende, sarebbe orientata a riportare il provvedimento all'esame dei deputati per correggere la norma sulle fondazioni, dopo le polemiche delle ultime ore. Il Pd sarebbe infatti orientato a ritirare l'emendamento in questione. Ci sarebbero anche altri aggiustamenti da fare dopo le decine di modifiche approvate durante la maratona notturna. Il testo dovrebbe arrivare in Aula domani, quando sarà poi avanzata la richiesta di tornare in commissione.
Maggioranza divisa oltre che sulle misure sul carcere agli evasori anche sulle misure sulla trasparenza delle fondazioni. In commissione Finanze - infatti - passa senza il voto di Italia Viva un emendamento che rinvia di un anno l'equiparazione tra partiti e associazioni.
L'emendamento porta la firma del deputato del Pd Claudio Mancini. La norma ha l'effetto di rinviare al 2021 l'entrata in vigore della equiparazione delle fondazioni, associazioni e comitati politici ai partiti. Il ddl anticorruzione, cosiddetto "spazzacorrotti", ha previsto obbligo di totale trasparenza per le donazioni ricevute dai partiti e ha esteso le stesse norme anche alle fondazioni collegate ai partiti o che destinino più di 5000 euro l'anno a finanziare attività politiche. Con le nuove norme si potranno dare contributi, prestazioni gratuite o altre forme di sostegno alle fondazioni solo acconsentendo alla pubblicità dei relativi dati, conservati in apposito registro.
"La decisione di rinviare l'applicazione della spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni è un clamoroso errore che la commissione ha fatto nottetempo col voto favorevole di M5S, Pd e Leu e il voto contrario di Italia Viva", scrive su Twitter il deputato di Iv Luigi Marattin, con riferimento ai lavori in commissione alla Camera sul decreto fiscale.
"Di giorno sui social fanno i moralisti, di notte in commissione salvano le LORO fondazioni", va all'attacco il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Sul rinvio della norma sulle fondazioni è stata fatta una "porcheria che va tolta", così il leader del M5S Luigi Di Maio, a quanto si apprende, ha bocciato la decisione di rinviare, con un emendamento al dl fisco, l'applicazione dello spazzacorrotti alle fondazioni. Decisione arrivata anche con il sì del M5S. "Il decreto torni subito in commissione", è stata l'esortazione di Di Maio.
"Se mi dite qual è una fondazione a nome nostro lo scopro. Fino a prova contraria chi ha incassato fondi sulle fondazioni non siamo noi, ma è qualcuno d'altro". Così il viceministro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni, ha replicato al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in merito all'approvazione in commissione alla Camera di un emendamento per rinviare l'equiparazione delle norme sulle fondazioni a quelle sui partiti. "Quindi credo che lui sia preoccupato per quello, non tanto per quello che votiamo in Aula", ha concluso. C'è una commissione, c'è un'Aula. Se è stato fatto un errore di votazione si modifica".