"Il progetto europeo continua ad essere una fondamentale garanzia di sviluppo per chi ne fa parte da tempo e un'opportunità di pace, dopo turbolenti conflitti e lacerazioni, per quei Paesi che ambiscono a parteciparvi". Così il Papa. "L'Europa non perda dunque il senso di solidarietà che per secoli l'ha contraddistinta, anche nei momenti più difficili della sua storia. Non perda quello spirito che affonda le sue radici, tra l'altro, nella pietas romana e nella caritas cristiana, che ben descrivono l'animo dei popoli europei".
"In seguito all'incontro con gli episcopati di tutto il mondo, che ho convocato in Vaticano nel febbraio scorso, la Santa Sede rinnova il suo impegno affinché si faccia luce sugli abusi compiuti e si assicuri la protezione dei minori, attraverso un ampio spettro di norme che consentano di affrontare detti casi nell'ambito del diritto canonico e attraverso la collaborazione con le autorità civili, a livello locale e internazionale", ha affermato papa Francesco al Corpo diplomatico, toccando il tema degli abusi sessuali del clero.
"Non pochi adulti, compresi diversi membri del clero, si sono resi responsabili di delitti gravissimi contro la dignità dei giovani, bambini e adolescenti, violandone l'innocenza e l'intimità. Si tratta di crimini che offendono Dio, causano danni fisici, psicologici e spirituali alle vittime e ledono la vita di intere comunità", ha rilevato il Pontefice, ripercorrendo nel suo discorso agli ambasciatori l'anno appena trascorso.
"L'educazione non si esaurisce nelle aule delle scuole o delle Università, ma è assicurata principalmente rispettando e rafforzando il diritto primario della famiglia a educare, e il diritto delle Chiese e delle aggregazioni sociali a sostenere le famiglie e collaborare con esse nell'educazione dei figli", ha detto ancora Francesco nel suo discorso al Corpo diplomatico, parlando della sua iniziativa per la promozione, il 14 maggio prossimo, di "un evento mondiale che avrà per tema: 'Ricostruire il patto educativo globale'".
"Se da un lato non dobbiamo dimenticare che i giovani attendono la parola e l'esempio degli adulti, nello stesso tempo dobbiamo avere ben presente che essi hanno molto da offrire con il loro entusiasmo, con il loro impegno e con la loro sete di verità, attraverso la quale ci richiamano costantemente al fatto che la speranza non è un'utopia e la pace è un bene sempre possibile". "Lo abbiamo visto nel modo con cui molti giovani si stanno impegnando per sensibilizzare i leader politici sulla questione dei cambiamenti climatici", ha sottolineato il Pontefice. All'argomento il Papa ha dedicato un ampio passo del suo discorso.
"La cura della nostra casa comune dev'essere una preoccupazione di tutti e non oggetto di contrapposizione ideologica fra diverse visioni della realtà, né tantomeno fra le generazioni". Secondo Francesco, "la custodia del luogo che ci è stato donato dal Creatore per vivere non può dunque essere trascurata, né ridursi ad una problematica elitaria". "I giovani ci dicono che non può essere così, poiché esiste una sfida urgente, a tutti i livelli, di proteggere la nostra casa comune e 'di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale'", ha proseguito. "Essi - ha indicato - ci richiamano all'urgenza di una conversione ecologica, che 'va intesa in maniera integrale, come una trasformazione delle relazioni che intratteniamo con le nostre sorelle e i nostri fratelli, con gli altri esseri viventi, con il creato nella sua ricchissima varietà, con il Creatore che è origine di ogni vita'".