Nel successo di Stefano Bonaccini alle elezioni in Emilia Romagna ha giocato "un ruolo determinante" il voto in suo favore di molti elettori che alle Europee 2019 avevano scelto M5s. E' quanto emerge da una analisi dell'Istituto Cattaneo, riguardante quattro città (Forlì, Ferrara, Parma, Ravenna) che nel recente passato hanno espresso orientamenti più favorevoli al centrodestra.
"Tutti i sondaggi pre-elettorali confermavano un distacco ridotto tra le due coalizioni - si legge nello studio - con una eguale possibilità di vittoria per Bonaccini e Borgonzoni. In realtà, l'esito del voto ha non solo confermato la posizione del presidente regionale uscente, ma ha mostrato anche un distacco più netto (superiore ai 7 punti percentuali) a favore dello schieramento di centrosinistra". Questo risultato è "ancor più sorprendente perché, nelle scorse elezioni Europee, il centrodestra aveva raccolto nel suo insieme il 44,3% dei voti, superando il centrosinistra di 7 punti percentuali".
Da dove deriva dunque il successo per Bonaccini e per il centrosinistra? "L'analisi dei flussi elettorali che abbiamo condotto su 4 città (Forlì, Ferrara, Parma, Ravenna) - prosegue il Cattaneo - mette in rilievo il ruolo determinante dei cinquestelle sull'esito del voto. I due candidati hanno fatto quasi il pieno dei rispettivi elettorati, quindi le scelte degli elettori delle terze forze - in particolar modo del M5s - si sono rivelate decisive".
"Molti elettori pentastellati (il 71,5% a Forlì, il 62,7% a Parma, il 48,1% a Ferrara) - si legge nello studio - hanno scelto la candidatura di Bonaccini e solo una minoranza ha deciso di optare per il candidato del M5s (Simone Benini) o per il centrodestra di Borgonzoni. Nello specifico, gli elettori del M5s alle Europee 2019 che hanno scelto Benini sono stati il 23,4% a Ferrara, il 16,6% a Parma, il 12,6% a Forlì".
"Oltre a questo fattore - aggiunge il Cattaneo - (il più rilevante come peso negli scambi elettorali osservati in questa tornata), va evidenziata anche la capacità di Bonaccini di conquistare voti tra gli elettori delle liste di "sinistra". Nel caso di Ferrara, ad esempio, il 61,4% di chi nel 2019 aveva votato per un partito a sinistra del PD ha scelto Bonaccini, e in misura superiore lo stesso fenomeno si è osservato anche a Forlì (71,4%)".