Non si placa la polemica politica dopo la richiesta al ministero della Salute da parte di quattro governatori che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole.
La Lega ha presentato - inoltre - un ordine del giorno nel Consiglio regionale della Liguria chiedendo al governo un'intensificazione dei controlli sanitari su studenti e docenti che nelle ultime due settimane hanno soggiornato in Cina. Il testo impegna il governatore Giovanni Toti e la sua Giunta ad "attivarsi presso il Governo, i ministeri di Salute e Istruzione e in tutte le sedi opportune affinché venga emanata una nuova circolare che precisi le modalità di gestione di studenti e docenti di ritorno dalle aree affette della Cina". Il voto sul documento è stato rimandato alla prossima seduta.
Al momento - replica la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina - "l'Italia è tra i Paesi che hanno adottato le misure più ampie ed articolate". "C'è una circolare del ministero della Salute che spiega tutti i casi punto per punto. Io mi sento di tranquillizzare gli studenti e le famiglie: la scuola resta un luogo di inclusione per cui se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto a scuola si va". "Non abbiamo un'emergenza per le scuole", dice a margine di un incontro a Torino.
"Invito i governatori del Nord a fidarsi di chi ha specifiche competenze" per tutelare i cittadini dal contagio da coronavirus, ha detto il premier Giuseppe Conte da Londra, rispondendo a una domanda sulla richiesta dei 4 governatori di impedire l'accesso a scuola per i bambini che tornano dalla Cina.
"Quando c'è di mezzo la salute dei cittadini, possono avere 10 anni o 80 anni sono cautela ovvie". Così Matteo Salvini a proposito della lettera dei governatori leghisti inviata al Ministero della Salute con la richiesta che i bambini in rientro dalla Cina non tornino in classe per due settimane per precauzione.
Lezioni regolari e nessun allarme, ma alcuni bambini rientrati dalla Cina sono rimasti in via precauzionale a casa alla Scuola italo-cinese di Padova, istituto parificato unico in Italia. Lo dice all'ANSA il vice preside, Wang Fusheng: "Un paio di studenti, le cui famiglie si erano recate in Cina, rimangono a dormire da noi in collegio. In modo analogo, tre famiglie che si erano recate nella zona di Shanghai per Capodanno, hanno scelto per sicurezza di tenere i figli a casa due settimane. Nessuno ha sintomi del virus solo una precauzione condivisa con la scuola".