La sospensione delle messe spacca l'America. L'ordine dello stare a casa imposto da decine di governatori di altrettanti stati non convince tutti i cattolici che lo ritengono una violazione del diritto alla libertà religiosa garantito dalla Costituzione. E così a Baton Rouge, in Lousiana, uno degli stati più colpiti dal coronavirus, il pastore della Life Tabernacle Church Tony Spell sfida il divieto e tiene la messa con decine e decine di fedeli. "Preferiscono venire in chiese come persone libere che sentirsi prigionieri in casa" dice Spell riferendosi ai fedeli accorsi in massa alla celebrazione. Sono in molti a pensarla come Spell: sul magazine cattolico conservatore First Things, il direttore R. R. Reno afferma che "cancellare le messe è la risposta sbagliata al coronavirus. In un momento di pandemia come quello attuale, con Satana che alimenta le paure dell'isolamento, dell'abbandono e della morte, le chiede non devono prendere parte alla corsa alla paura".
Il dibattito negli Stati Uniti è acceso e assume sempre più i connotati politici. "Le diocesi americani di stanno trasformando in diocesi blu o rosse" dice Kenneth J. Wolfe, collaboratore del blog cattolico tradizionale Rorate Caeli, riferendosi ai colori del partiti, il rosso dei repubblicani e il blu dei democratici. "C'è una grande differenza fra Baltimora, che vieta ogni sacramento, e la vicina Arlington, dove - aggiunge - la maggior parte delle chiese è aperte per 10 persone o meno".