Emmanuel Macron riapre lo spazio Schengen ancora prima di riaprire la Francia dopo il lockdown e l'estrema destra insorge. Per diversi esponenti del RN, il Rassemblement National di Marine Le Pen, la decisione di non imporre più quarantena a chi entra in Francia da un paese Ue o della zona Schengen è "un'aberrazione assoluta" e rappresenta "un pericolo".
"Non si possono imporre frontiere da dipartimento a dipartimento a tutti i francesi e poi continuare a rifiutare di mettere controlli alle frontiere nazionali" ha protestato il numero 2 del partito della Le Pen, Jordan Bardella. La leader del partito ha twittato: "preferiscono mettere in pericolo i francesi piuttosto che rimettere in discussione il loro dogma religioso della libera circolazione. E' sconfortante".
L'Eliseo ha annunciato ieri che la Francia non imporrà quarantene a "chiunque, e di qualsiasi nazionalità, entri nel paese in provenienza dall'Unione europea, dalla zona Schengen o dalla Gran Bretagna". Il ministero dell'Interno ha tuttavia precisato che "le restrizioni di circolazione attualmente in vigore alle nostre frontiere continuano ad essere applicate" e in particolare i controlli rafforzati previsti dall'instaurazione dello stato d'emergenza sanitaria.
Bardella ha anche ricordato che "l'Europa è il principale focolaio dell'epidemia" e si è interrogato: "di quanti morti ci sarà bisogno perché mettano in stand-by il loro fanatismo senza frontiere, la loro ideologia europeista?". Il suo esempio virtuoso è "la Reubblica Ceca, che dall'inizio di marzo ha chiuso le frontiere con paesi che erano focolai dell'epidemia imponendo la mascherina a tutti in pubblico".
"Quindi - ha ironizzato Nicolas Bay, eurodeputato di RN - non si potrà andare da Parigi a Rouen, ma le frontiere con i paesi in cui circola il virus, come l'Italia o il Belgio, resteranno spalancate?".