Un segnale al Paese, denso di significati. Sergio Mattarella celebrerà la festa della Repubblica a Codogno, luogo simbolo dell'epidemia, lanciando un messaggio di incoraggiamento per il ritorno alla normalità accompagnato da un doveroso omaggio alle decine di migliaia di vittime del Covid 19. Con uno sguardo rivolto al futuro, alla piena riapertura del Paese, il capo dello Stato mette la parola fine anche al suo isolamento istituzionale al Quirinale, osservato con grande rigore sin dall'inizio del lockdown. Si tratta infatti del primo viaggio del presidente della Repubblica dall'inizio dell'emergenza. Si può anzi definire la sua prima uscita da "Palazzo", se si esclude una privatissima apparizione a Roma in occasione del 25 aprile, quando, tra gli abbaglianti marmi dell'Altare della Patria, il suo solitario salire i gradini del Vittoriano rese plasticamente ai cittadini la gravità del momento. Dopo un mese per fortuna molto è cambiato e Mattarella ha deciso di rendere omaggio a Codogno, il luogo più colpito dal virus, cercando di riempire di contenuti anche questa celebrazione del 2 giugno. Si tratta di un modo per rinfrescare i valori di una festa che dovrebbe riunire tutti nello spirito repubblicano mostrando come, proprio in questo terribile 2020, l'unità del Paese riesca a ricomporsi nei momenti più duri. Largo quindi alla speranza ma tenendo viva la memoria, la consapevolezza dei rischi aperti, ben sapendo che serve grande attenzione e non si può abbassare la guardia delle cautele interpersonali. Per questo il Quirinale - che aveva immediatamente sospeso tutti gli appuntamenti pubblici - ha deciso già da tempo che non ci sarebbe stato il mondanissimo ricevimento ai giardini del Quirinale, sia per l'impossibilità di rispettare le regole di distanziamento sociale sia per ovvie ragioni di opportunità etica. Al suo posto ci sarà invece nei giardini del Quirinale, la sera del primo giugno, un concerto privato - ma trasmesso in diretta televisiva - dedicato al ricordo delle vittime del coronavirus. E ci sarà anche, la mattina seguente prima di spostarsi a Codogno, un passaggio all'Altare della Patria per una sobria cerimonia di deposizione della tradizionale corona di alloro al milite ignoto. Cancellata, ovviamente, la parata militare in via dei Fori imperiali. La scelta di Codogno ha un chiaro valore simbolico, facilmente percettibile dall'intero Paese che per settimane ha seguito il drammatico incrementarsi di casi e le immagini agghiaccianti di una città fantasma. Ma, certamente, la visita in Lombardia rientra nel quadro della "missione" del settennato di Mattarella di tenere unito il Paese. E mai come oggi la Lombardia, gigante tra le regioni italiane, è in difficoltà sia economica che politica. "Un segno d'attenzione verso la nostra terra e verso tutti i lombardi particolarmente importante", ha infatti commentato il Governatore Attilio Fontana.