Nuova fumata nera nella maggioranza sul rinnovo delle presidenze delle commissioni parlamentari. La riunione dei capigruppo di maggioranza, che si è svolta questa sera a Montecitorio, è stata aggiornata a domattina alle 11, per cercare un'intesa in vista del voto in programma mercoledì sera. Ma un capogruppo paragona la composizione delle presidenze a "un cubo di Rubik": spostare un singolo tassello crea complicazioni tali che la volontà di chiudere entro mercoledì, espressa ad esempio da Graziano Delrio, potrebbe non bastare. Più d'uno, a fine riunione, definisce probabile uno slittamento a settembre. All'inizio dell'incontro si è anche accennato al tema delle commissioni speciali, o della commissione bicamerale, sul Recovery fund. Ma si è deciso di affrontare il nodo solo dopo quello delle presidenze di commissione. "Però hanno tutti concordato che si deve fare in fretta e si deve valutare se lo strumento di una commissione speciale possa essere adatto: su questo c'è più di un dubbio", dice una fonte di maggioranza. Si sarebbe infine fatto un punto veloce anche sulla risoluzione sulla proroga dello stato d'emergenza, che domani sarà votata in Senato e mercoledì alla Camera: più d'uno avrebbe espresso la necessità che la delibera di proroga da parte del Cdm sia accompagnata da un decreto ad hoc per definire alcuni aspetti normativi, nella convinzione che possa essere anche un segnale distensivo verso l'opposizione.
"Ma è un'esigenza - dice una fonte - emersa più alla Camera che al Senato, dove sul punto non ci sono particolari tensioni". Quanto alle commissioni, i nodi resterebbero le presidenze 'economiche'. Il Pd dovrebbe avere la Bilancio alla Camera, con Fabio Melilli, e rinunciare alla Finanze del Senato (dove Parrini dovrebbe avere la Affari costituzionali, Stefano la Attività produttive, Pinotti la Difesa, D'Alfonso le politiche comunitarie). Alla Camera Iv dovrebbe avere la commissione Trasporti con Lella Paita e la Finanze con Luigi Marattin. Ma sia sulla finanze della Camera che su quella del Senato ci sarebbero ancora tensioni con il M5s, che punterebbe a mantenere le sue presidenze e avere garanzie sulle commissioni economiche. A ricasco, anche su altre caselle si starebbe ancora discutendo. Domattina un nuovo round.