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Scontro sulle madri in carcere, il Pd ritira la firma dal ddl. La Lega attacca

Scontro sulle madri in carcere, il Pd ritira la firma dal ddl. La Lega attacca

Il Carroccio ripresenta il testo, dopo che il Pd aveva ritirato le firme, contestando le misure più severe introdotte dalla maggioranza, e di fatto facendolo decadere

24 marzo 2023, 10:37

Redazione ANSA

ANSACheck

Una mamma con il suo bimbo in carcere - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una mamma con il suo bimbo in carcere - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una mamma con il suo bimbo in carcere - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun differimento della pena automatico per le donne incinte così come prevede l'articolo 146 del codice penale. A prevederlo è la proposta di legge della Lega, primo firmatario il capogruppo in Commissione Giustizia della Camera Jacopo Morrone, appena depositata a Montecitorio dopo la decisione del Pd di ritirare le firme dal provvedimento che era all'esame della Commissione Giustizia e che ora è da cosiderarsi decaduto.

Scontro tra Lega e Pd sul provvedimento in merito alle detenute madri. I dem ritirano le firme, facendolo decadere, dopo le misure più severe introdotte dalla maggioranza. Il Carroccio annuncia che ripresenterà il testo, mentre monta la polemica e si accende lo scambio di accuse tra i partiti di maggioranza e di opposizione.

I parlamentari del Pd hanno ritirato le firme alla proposta di legge a favore delle detenute madri e quindi il provvedimento, essendo stato presentato da loro in quota opposizione, è decaduto. "Questo era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento nella precedente legislatura. Noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri, ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme", spiega il Dem Alessandro Zan.

"La proposta di legge sulle detenute madri la ripresentiamo noi visto che il Pd ritirando le firme dal provvedimento l'ha fatta decadere. E noi ripresenteremo un testo che contiene le proposte di modifica che erano state approvate e che prevedono che non ci siano più scuse per le donne incinte. Anche loro, se tornano a delinquere, finiranno in carcere". A dirlo è il capogruppo della Lega in Commissione Giustizia della Camera Jacopo Morrone.

"Il Pd libera le borseggiatrici rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere. Vergognatevi. La Lega aveva fatto passare la norma in commissione Giustizia e ripresenterà subito il testo: è una questione di salute, giustizia e buonsenso", scrive su Twitter il segretario della Lega e vicepremier, Matteo Salvini.

Ostellari, la gravidanza non sarà più una scusa. "In Commissione Giustizia alla Camera è stata accolta la nostra richiesta, sostenuta da tutto il centrodestra, di riforma dell'articolo 146 del codice penale sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte. Finalmente si cambia e la gravidanza non sarà una scusa: chi commette reati verrà sanzionato, pur nel rispetto dei diritti di tutti, nascituro compreso". A sottolinearlo è il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari commentando la proposta di legge sulle detenute madri di cui ieri si era concluso l'esame degli emendamenti in Commissione Giustizia della Camera.

"Ora, per il bene del Paese - aggiunge Ostellari -, attendiamo che il testo venga portato in aula come previsto. Così le borseggiatrici in stato di gravidanza non resteranno impunite e, secondo la valutazione del magistrato, sconteranno la pena presso una casa famiglia o in un apposito carcere per detenute madri". L'articolo 146 del codice penale prevede il differimento della pena per le donne incinta, per le madri con un figlio inferiore a un anno di età, per chi è affetto da Aids o da altra malattia grave.

 Serracchiani: altra prova di disumanità della destra. "Ogni giorno questa destra dà prova di incredibile disumanità. Vittime della cecità ideologica questa volta sono i bambini e le bambine di detenute madri. Con la nostra proposta di legge stavamo per ottenere il risultato di evitare che questi piccoli fossero costretti a vivere dietro le sbarre. Questo obiettivo è stato stravolto dalle forzature della destra. Noi non condivideremo mai una scelta simile e per questo abbiamo ritirato la nostra proposta in discussione alla Commissione Giustizia. La destra si assuma la responsabilità di queste scelte inaccettabili". Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. "A questo punto l'accanimento della maggioranza contro i bambini è una certezza", ha ribadito Serracchiani in una conferenza stampa tenuta assieme a Chiara Gribaudo, Federico Gianassi e Alessandro Zan a proposito della legge sulle detenute madri.
"Gli psicologi ci hanno spiegato che i primi tre anni di vita sono fondamentali nella crescita di un bambino - ha detto ai giornalisti - per questo avevamo presentato una proposta di legge per la quale le detenute madri di bimbi piccoli scontassero la pena in istituti protetti. Lega e Fdi hanno invece presesentato e approvato emendamenti che addirittura peggiorano l'attuale normativa, facendo finire in carcere anche le donne incinte o che stanno per partorire. I bimbi in carcere addirittura aumenterebbero di numero". "E' qualcosa di vergognoso - ha proseguito - questa destra da Legge e Ordine è passata a Disumanità e inciviltà". "C'è una disumanità di alcuni leader politici che non capiscono che i bambini devono essere al centro delle nostre attenzioni". "Quello che mi lascia senza parole - ha detto ancora - è questo furore ideologico della destra della punizione tout court: contro le donne condannate, contro i bimbi delle coppie omogenitoriali. La propaganda è su tutto, basta il video di una borseggiatrice incinta che si fa propaganda anche su quello". Tuttavia secondo Serracchiani "è possibile un fronte comune per la civiltà. Ad esempio Fi aveva presentato degli emendamenti alla nostra legge migliorativi, ed ha insistito per difenderli. Li hanno dovuti convocare a Palazzo Chigi per costringerli a ritirarli".

Malpezzi: da destra scelta disumana contro donne e minori 
"La destra si scaglia ancora una volta contro i minori e le donne. Stravolgono una nostra proposta di legge per aumentare il numero dei bambini in carcere, invece di ridurlo. Una scelta disumana lontana anni luce dai principi cardine su cui si regge uno Stato di diritto". Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi.

D'Orso (M5s): blitz Fdi mina rapporto maggioranza e opposizione 
"Sulla proposta di legge per la tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori Fdi, partito di maggioranza relativa, e tutto il centrodestra al governo dimostrano di non essere in grado di gestire il doveroso confronto parlamentare. Nella scorsa legislatura era stato raggiunto un faticoso e delicato equilibrio per un testo condiviso, ieri il governo Meloni con un autentico blitz in commissione Giustizia ha presentato articolate riformulazioni di emendamenti, assegnando pochi minuti per esaminarne l'impatto e costringendo, di fatto, oggi i presentatori della proposta di legge a disconoscere la paternità di un testo che risulta snaturato rispetto alla sua finalità. Sono intervenuta in Ufficio di Presidenza per stigmatizzare il metodo di una maggioranza e di un governo che approfittano di una proposta di legge in quota opposizione per stravolgerne la finalità e farne l'ennesima bandierina di pura propaganda. Un pericoloso precedente che mina il rapporto di lealtà tra maggioranza ed opposizione che non possiamo accettare". Così in una nota Valentina D'Orso capogruppo del Movimento 5 Stelle nella commissione Giustizia della Camera.

Richetti: da destra oggi atto disumano 
"Il primo a depositare una proposta di legge sulle detenute madri in questa legislatura è stato il collega e amico Enrico Costa. Una proposta che riproponeva ciò che era stato approvato alla fine della scorsa legislatura nella sola Camera dei Deputati e quindi non era diventata legge. Quello che ha fatto la destra oggi, è un atto di grave ingiustizia e disumanità. Ci si riempie la bocca della priorità dei diritti dei minori, poi non si affrontano situazioni come quelle di bambini che devono entrare in un carcere per stare con la propria madre. Ancora una volta la maggioranza mostra lo scarto tra le parole che usa e le azioni che compie". Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera.

"I bambini nascono nella mangiatoia per stare al Vangelo, ma di certo non nascono in carcere: nascono in ospedale". Lo dice Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, a "Tagadà" su La7, rispondendo a una domanda su cosa pensi della proposta della Lega di prevedere il carcere per le donne che delinquono in gravidanza o che abbiano figli di età inferiore a un anno. Il parlamentare 'azzurro' spiega che: "I bambini non possono nascere e crescere in carcere, ci possono essere e ci sono già soluzioni alternative al carcere, penso alle case famiglia cioè a luoghi controllati dalla Polizia Penitenziaria che non hanno le sbarre ma garantiscono ugualmente la sicurezza per la collettività. I bambini non devono iniziare a conoscere il mondo guardandolo da dietro alle grate, però è oggettivo che il problema ci sia e che la soluzione vada trovata. Ma sicurezza e diritti dei bambini possono andare di pari passo".

Mulè: sicurezza e diritti possono andare di pari passo
"I bambini nascono nella mangiatoia per stare al Vangelo, ma di certo non nascono in carcere: nascono in ospedale". Lo dice Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, a "Tagadà" su La7, rispondendo a una domanda su cosa pensi della proposta della Lega di prevedere il carcere per le donne che delinquono in gravidanza o che abbiano figli di età inferiore a un anno. Il parlamentare 'azzurro' spiega che: "I bambini non possono nascere e crescere in carcere, ci possono essere e ci sono già soluzioni alternative al carcere, penso alle case famiglia cioè a luoghi controllati dalla Polizia Penitenziaria che non hanno le sbarre ma garantiscono ugualmente la sicurezza per la collettività. I bambini non devono iniziare a conoscere il mondo guardandolo da dietro alle grate, però è oggettivo che il problema ci sia e che la soluzione vada trovata. Ma sicurezza e diritti dei bambini possono andare di pari passo".

Matone (Lega): da Pd oltranzismo ideologico 
"L'unico accanimento che registriamo è l'oltranzismo ideologico del Pd che ritira le firme al ddl sulle madri detenute. Le borseggiatrici rom spesso utilizzano gravidanze e bambini come sistema per evitare il carcere e continuare la propria attività criminale. La norma della Lega passata in commissione Giustizia andava nella direzione di tutelare la salute delle future madri e dei nascituri, interrompendo però le attività illecite non rilasciando chi commette crimini. Bene dunque l'impegno a ripresentare il testo: serve buon senso, non la propaganda di Serracchiani e compagni di partito". Lo dichiara la deputata della Lega e componente della commissione Giustizia, Simonetta Matone.

Foti (Fdi): sinistra vergognosa strumentalizza bambini 
"Le parole con cui il Partito democratico sta strumentalizzando i bambini sono semplicemente vergognose. Non basta continuare ad attaccare il Governo sulla tragedia di Cutro, dopo che i dati dimostrano come la percentuale di salvataggi con l'Esecutivo Meloni sia molto più alta rispetto ai precedenti. Ora la strumentalizzazione dei più piccoli si sposta sulla vicenda delle donne detenute ed i loro figli. Le uniche modifiche apportate da Fratelli d'Italia al testo della legge sui bambini in prigione riguardano le donne recidive che sfruttano la maternità per eludere il regime carcerario. Non accettiamo lezioni di morale da chi ha avuto dieci anni per risolvere una questione così delicata e ora è capace solo di prendersela con una maggioranza parlamentare insediata da pochi mesi". Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

 

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