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Nordio: 'Violenze a sanitari intollerabili, pene più severe'

Nordio: 'Violenze a sanitari intollerabili, pene più severe'

'Arresto in flagranza è deterrente'. Mantovano: 'In manovra fondi per videosorveglianza sanitari. Prima confronto con le Regioni e il Garante della privacy'

ROMA, 27 settembre 2024, 15:12

Redazione ANSA

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Il ministro Carlo Nordio, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Carlo Nordio, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per chi commette violenze ai danni di personale "è previsto l'aumento delle pene fino a 5 anni e l'arresto obbligatorio nella flagranza del reato, con la possibilità di differire l'arresto non oltre le 48 ore. E' un forte effetto deterrente. Che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga aggredito e malmenato ed ambienti essenziali come quelli ospedalieri devastati è una cosa intollerabile", ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

"E' intenzione del governo prevedere nella prossima legge di Bilancio una norma che avrà adeguata copertura finanziaria per l'installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie maggiormente interessati da queste aggressioni", ha aggiunto il sottosegretario Alfredo Mantovano.

Le norme sulla videosorveglianza non sono state inserite nel dl "perché è necessario un confronto con le Regioni e con il garante per la privacy. Dal primo gennaio saranno certamente disponibili i presupposti per estendere la videosorveglianza dove necessario".

 

Avvio dell'esame del dl flussi migranti, ma ok in un prossimo Cdm per 'ulteriori approfondimenti'

Il via libera al decreto legge di riforma delle regole per i flussi di migranti arriverà al prossimo Consiglio dei ministri: secondo quanto si apprende da diverse fonti il Cdm di oggi ha avviato l'esame del provvedimento ma ha rinviato l'ok a una prossima riunione per "ulteriori approfondimenti".

"Non c'è nessun contrasto tra ministri, tra forze politiche. C'è l'esigenza, trattandosi di una materia particolarmente complessa, di arrivare a un prodotto definito che regga e che leghi bene ciascuna delle parti reciprocamente", ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano in conferenza stampa a Palazzo Chigi, rispondendo ad una domanda relativa al motivo che ha portato il Consiglio dei ministri a rinviare l'approvazione del decreto legge su flussi e migranti. E' necessario, ha aggiunto, "un approfondimento su alcuni aspetti che richiedono la collaborazione ed il coordinamento fra più strutture". 

Il provvedimento, ha informato Mantovano, si comporrà di quattro parti: "dare effettività agli ingressi regolari e al collegamento col lavoro, rendere il contrasto al caporalato, quindi allo sfruttamento in nero, qualcosa di più effettivo facendo emergere dalla condizione di sfruttamento il lavoratore in nero, maggiori garanzie di identificazione del migrante che arriva irregolarmente, che è la parte proposta in modo particolare dal Ministro dell'Interno.
L'ultima parte - ha aggiunto - è quella di giustizia relativa ad un esame più accurato dei ricorsi contro i dinieghi delle domande di protezione". 

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