Sono circa 4.500, a quanto si apprende, gli emendamenti alla manovra depositati in Commissione Bilancio della Camera. Con un emendamento alla manovra firmato da tutti i leader, le opposizioni chiedono più fondi per il finanziamento del Sistema sanitario nazionale
Emendamento unitario delle opposizioni: più fondi alla sanità
Con un emendamento alla manovra firmato da tutti i leader, le opposizioni chiedono più fondi per il finanziamento del Sistema sanitario nazionale con 6.802 milioni di euro per l'anno 2025, 10.578 milioni per il 2026, 11.280 milioni, 12.163, 13.225, 14.398 milioni per gli anni successivi fino al 2030 con risorse prese dai sussidi ambientalmente dannosi. Lo rende noto la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella.
L'emendamento - sottolinea - è firmato: Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni, Bonetti, Magi, Braga, Silvestri, Zanella, Richetti, Della Vedova, Furfaro, Quartini.
Da Forza Italia 500 emendamenti, 428 dalla Lega, 190 da FdI
Dei circa 1.200 emendamenti alla manovra provenienti dai gruppi di maggioranza e depositati in commissione Bilancio alla Camera quasi mille vengono da FI e Lega. Nel dettaglio: 501 provengono da Forza Italia, 428 dalla Lega, 190 sono di Fratelli d'Italia e 142 vengono da Noi Moderati.
Per quanto riguarda i gruppi di opposizione: circa 1200 provengono da M5s, 992 dal Pd, 354 vengono dal gruppo di Avs, 130 sono di Azione, 282 vengono da Iv, 45 da +Europa, 201 dalle Minoranze Linguistiche, 76 sono del Misto.
FI: niente web tax per Rai, radio, tv e testate online
Esentare dalla web tax "la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza". E' quanto si chiede in un emendamento di Forza Italia alla manovra.
L'emendamento prevede dunque l'eliminazione dell'estensione verso il basso della web tax per mantenerla solo per i così detti giganti del web che fatturano almeno 750 milioni di euro all'anno. L'esenzione - viene spiegato - opererebbe quindi "per RAI, Mediaset, Sky e altri operatori del settore nonché per le testate giornalistiche online".
La Lega insiste sulle criptovalute
Soppressione dell'aliquota sulle criptoattività al 42%, che così tornerebbe al 26%, e istituzione di un tavolo permanente fra le associazioni più rappresentative dei prestatori di servizi di cripto-attività, di fornitori di servizi di asset virtuali e associazioni dei consumatori. Lo prevede un emendamento della Lega alla manovra, a prima firma Centemero, che l'ANSA ha potuto visionare. Sulle criptovalute la Lega ha presentato altri due emendamenti: uno riduce l'aliquota dal 42% al 28% e istituisce un tavolo permanente; un altro sostituisce l'aumento dell'aliquota al 42% con la rimozione della soglia (di 2mila euro) di esenzione dalle imposte per le plusvalenze sulle criptovalute.
Considerare anche le giacenze all'estero, le criptovalute o le "consistenti rimesse in denaro" nell'ambito del calcolo Isee ai fini di agevolazioni sui servizi come quelli scolastici compresi quelli erogati dagli enti locali. E' quanto chiede un emendamento di FdI depositato al decreto fiscale in Senato. La proposta di modifica determina anche la tempistica (a partire da 60 giorni dall'entrata in vigore della norma) per la conseguente modifica del regolamento sull'Isee.
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